Una storia di ricchi contro poveri in Corea, una lotta di classe ravvicinata in cui a fare la differenza c'e' anche l'olfatto. I poveri puzzano un po' troppo per i ricchi coreani, o almeno e' quello che capita nel film Parasite, scritto e diretto dal regista sud coreano Bong Joon-ho, che dopo aver vinto la Palma d'Oro al 72/o Festival di Cannes e molti altri premi internazionali, ha scritto la storia degli Oscar vincendo il premio per il miglior film (mai accaduto ad un film di lingua non inglese), miglior regia, miglior film straniero e migliore sceneggiatura. Parasite parte in commedia, ma poi atterra nel dramma, un family-drama con una forte valenza politica e sociale. Perche' alla fine a giocarsi tutto in questa storia sono due famiglie agli opposti, i poverissimi Ki-taek e i ricchissimi Park. I primi vivono in un sottoscala che spesso viene derattizzato (da qui forse l'odore), i secondi in una stupenda villa con giardino arredata con gusto e senza badare a spese. Tutto inizia in casa Ki-taek quando l'intera famiglia, padre, madre, figlio e figlia e' nel panico piu' totale perche' il wifi del vicino, a cui attingono tutti da sempre, ha cambiato password. Tutto cambia per questa famiglia di 'brutti, sporchi e cattivi', quando il primogenito, con un espediente non proprio corretto, si ritrovera' a fare lezione di inglese alla figlia dei Park. Il ragazzo sara' come un cavallo di Troia per aprire le porte dei Park all'intera sua famiglia che sara' in pochissimo tempo tutta al servizio della ricca casa. Per i Ki-taek la poverta' sembra finita, ma nel rifugio antiatomico della magione c'e' un'orribile sorpresa e la pace tra le due famiglie sara' rotta. L'ultima tragica scena si sviluppa, incredibilmente, sulle note di In ginocchio da te di Gianni Morandi. "L'ispirazione mi e' arrivata con questa domanda: cosa accadrebbe se due famiglie - una ricca e una povera, che occupano quartieri molto diversi - si incontrassero? Cosa accadrebbe poi se quei due mondi dovessero alla fine scontrarsi?" ha spiegato il regista coreano. il film, distribuito da Academy Two dal 7 novembre 2019, ha incassato in Italia 2 milioni 300 mila euro circa ed è ancora in programmazione.
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