La festa degli innamorati, che da decenni accomuna romanticismo e marketing in tutto il mondo occidentale, ha probabilmente due padri fondatori: incerta è la paternità di Papa Gelasio I che, prima della morte nel 496 d.c., spezzò definitivamente la tradizione romana dei Lupercali, promuovendo una festa dell'amore e della fertilità e collegandola alla diffusa venerazione per la basilica valentiniana sulla via Flaminia, oggi distrutta.
Scritta nei 700 versi del "Parlamento degli uccelli" da Geoffrey Chauser è invece la celebrazione del fidanzamento di Re Riccardo II con Anna di Boemia cui molti fanno risalire la tradizione, tipicamente anglosassone, del "Valentine's Day". A contendersi la quale duellarono per secoli il San Valentino Martire (festeggiato oggi) e un San Valentino da Genova celebrato il 3 maggio. Alla fine ha vinto il primo e prima l'industria tipografica (nell'800 ci si scambiavano soprattutto bigliettini amorosi) e poi quella dolciaria hanno fatto festa. Per la giornata dedicata alle coppie quest'anno i siti, i social network e le piattaforme online si fanno in quattro, proponendo classifiche e frugando nelle libraries per offrire caramelle cinematografiche a tutti. Difficile scegliere anche perché, alla fin fine, i melodrammi amorosi si adattano fino a un certo punto (proporre "Titanic" sarebbe fin troppo facile, ma non è di buon augurio) e le commedie romantiche ambientate nel giorno fatidico, a sorpresa, sono poche.
Conviene però una premessa: il film più celebre dedicato a questo giorno non è una commedia e non ha innamorati protagonisti. Si tratta de "Il massacro del giorno di San Valentino", diretto da Roger Corman nel 1967, zeppo di volti noti (da Jason Robards che si traveste da Al Capone a George Segal, da Bruce Dern a un giovanissimo Jack Nicholson), costò appena 200.000 dollari, ma è entrato dalla porta principale nella storia del gangster movie. Si ispira a un sanguinoso fatto di cronaca nera avvenuto a Chicago il 14 febbraio 1929 quando i sicari di Capone, travestiti da poliziotti, entrarono nel caffè dove il boss rivale, l'irlandese Bugs Moran, si era fermato aspettando un carico illegale di alcolici. Fu una strage anche se Moran riuscì a cavarsela lasciando precipitosamente la città e rinunciando per sempre a sfidare le famiglie mafiose.
Nella hit parade romantica va invece messo al primo posto "Appuntamento con l'amore" (2010) di Gary Marshall che intreccia ben 10 storie di fidanzamento nel giorno fatidico secondo un copione più che collaudato, ma sempre perfetto per chi si intenerisce col genere. Impressionante la parata di star: tra gli altri, Jessica Biel, Bradley Cooper, Ashton Kutcher, Julia Roberts, Jamie Foxx, Anne Hathaway, Patrick Dempsey, Emma Roberts e Queen Latifah.
Meno convenzionale (e meno noto) "5 appuntamenti per farla innamorare" con cui Nia Vardalos, nel doppio ruolo di regista e protagonista, prova a ripetere nel 2009 il successo de "il mio grosso, grasso matrimonio greco". In coppia con John Corbett disegna con brio la contrastata storia d'amore tra una fioraia che vaga da un appuntamento sentimentale all'altro e un ristoratore che riesce a superare lo scoglio dei cinque incontri consecutivi con la donna che ama.
Il terzo posto spetta di diritto all'indipendente "Oblivious Child" (2014) di Gilles Robespierre con Jenny Slate che ha il merito di legarsi al filone in maniera davvero imprevista. Si raccontano infatti le tribolazioni dell'attrice comica Donna che viene lasciata dal suo ragazzo mentre apprende di essere incinta. L'unica data possibile per un aborto sarebbe proprio il 14 febbraio, ma nell'attesa, incontri imprevisti e una diversa consapevolezza disseminano la sua strada di dubbi.
Al quarto posto ancora un titolo inaspettato come "Picnic a Hanging Rock" di Peter Weir, il film che nel 1975 fece scoprire il cinema australiano. E' una storia carica di mistero e senza nessuna implicazione amorosa, ma le giovani collegiali che ad inizio '900 vanno in gita ai piedi della montagna sacra nel deserto australe scompaiono proprio nel fatidico giorno. Da vedere sul divano, mano nella mano, felici di scoprire un capolavoro e anche di sapere che la propria casa è un luogo più sicuro. Al quinto posto, con un po' di nostalgia, il generazionale "Gli anni più belli" di Gabriele Muccino, quasi un remake di "Ceravamo tanto amati". Vicende amorose e drammi privati di tre amici che si incontrano al tempo del liceo e non si perderanno più, nonostante scelte diverse e amori diversi.
L'arco narrativo è così lungo che certamente comprende molti Valentine's Day, ma sta in questa classifica perché usciva al cinema proprio un anno fa (come Muccino aveva fatto per il suo "Ultimo bacio") e oggi si rimpiange il tempo in cui lo si andava a vedere in sala, mano nella mano con qualche bacio e qualche lacrima al buio.
A una maratona romantica sul divano sono invece dedicati altri 5 film da ritrovare perché vette insuperabili del cinema d'amore. Ecco allora "Sabrina" di Billy Wilder (1954) con un'impagabile Audrey Hepburn contesa tra William Holden e Humphrey Bogart; segue "Chocolat" di Lasse Hallstrom con Juliette Binoche che insegna i piaceri del gusto a una Francia provinciale e bigotta aprendo un negozio di cioccolata e si innamora dello spirito zingaresco del seducente Johnny Depp. Se il cioccolato fa salire le endorfine, è il film perfetto per l'occasione. Ancora un tuffo nel passato con "A piedi nudi nel parco" (1967) di Gene Saks ispirato dal genio teatrale di Neil Simon con Robert Redford e Jane Fonda freschi sposi. Bastano le loro due icone per far battere il cuore a più di una generazione. A San Valentino fa bene piangere un po' per poi sentirsi confortati dalla persona amata? Niente di meglio dello storico "Breve incontro" (1945) di David Lean con l'amore disperato di due amanti sposati che si rivedranno un'ultima volta alla stazione di Londra prima della separazione definitiva. Lo stesso spartito, ma in un contesto orientale, potrà affascinare nel capolavoro di Wong Kar-way "In the Mood for Love" (2000) ambientato a Hong Kong negli anni '60 con gli indimenticabili Tony Leung e Maggie Cheung.
Mancano alla classifica i titoli ovvi di cui non ci si stanca mai, da "Notting Hill" a "C'è posta per te", da "Dirty Dancing" a "Pretty Woman". Ma per questi (e tanti altri) vanno bene tutti i giorni dell'anno.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA