'La storia di genere: percorsi, intrecci, prospettive'. Si intitola così l'ottavo congresso della Società delle Storiche italiane il gruppo di studiose che dal 1989 si batte con l'obiettivo di promuovere la ricerca storica, didattica e documentaria nell'ambito della storia delle donne e della storia di genere. La SIS conta oggi circa 200 socie che svolgono attività di ricerca in tutti gli ambiti delle discipline storiche, dalla storia politica a quella sociale, culturale e religiosa, nonché nell'ambito della didattica della storia e della conservazione e valorizzazione delle fonti bibliografiche e documentarie. Tra gli obiettivi della società c'è quello tra l'altro di promuovere concetti e categorie nuove nella ricerca e nella didattica della storia che, anche attraverso una diversa conservazione documentaristica, promuovano, appunto, la storia delle donne.
L'ottavo congresso della società, si svolgerà online tra il 9 e il 12 giugno con circa 180 relatrici e relatori provenienti da diversi atenei e centri di ricerca italiani, europei ed extraeuropei. Nei diversi panel si discuteranno temi e categorie interpretative proprie della storia delle donne e di genere e ci si confronterà sui nuovi orientamenti storiografici in un’ottica pluridisciplinare. Gli interventi, organizzati in 44 sessioni parallele, coprono un arco cronologico che si estende dall’antichità alla contemporaneità e si riferiscono a una molteplicità di contesti geo-politici e culturali (Europa, Americhe, Medio ed Estremo Oriente, Africa) analizzati con approcci che focalizzano l’attenzione su realtà locali, nazionali, transnazionali e globali.
I temi trattati spaziano dall’analisi di corpi alle voci e scritture femminili, dalla critica al binarismo alla costruzione di modelli di genere, dal lavoro nelle sue diverse declinazioni alla sfera del sacro, dagli spazi urbani alle miniere, dalle migrazioni e mobilità alle prospettive coloniali, dalle varie forme dell’agency individuale a quelle dell’agire collettivo, dai diritti di cittadinanza ai femminismi e ai movimenti ambientalisti, dai linguaggi politici e dalla propaganda alle autobiografie e percezionidi sé, dalle emozioni alle rappresentazioni del femminile, per non citarne che alcuni. Il Congresso sarà inaugurato dalla professoressa Joanna De Groot, nota iranista dell’University of York (Regno Unito), con una lectio magistralisintitolata The Space of Gender and the Gender of Space: some Thoughts from a Historian of Nineteenth Century Iran. È un omaggio della SIS alla memoria di Anna Vanzan -iranista,componente del direttivo della Società dal 2014 al 2018, e della redazione della rivista Genesis dal 2018, prematuramente scomparsa nel 2020.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA