Una critica ferocissima al capitalismo e alla disuguaglianza sociale con Triangle of Sadness dello svedese Ruben Ostlund (vinse la Palma d'oro con The Square nel 2017) e una storia di razzismo tra poveri e paternità sofferta con R.M.N. del romeno Cristian Mungiu (anche lui Palma d'oro nel 2007 con 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni). Poi ancora il ritorno del creatore di Mad Max, George Miller con Three Thousand Years of Longing fuori concorso con una nuova fiaba fantastica, interpretata da Tilda Swinton e Idris Elba. E' la quinta giornata del festival di Cannes che ha visto anche la prima mondiale di Marcel!, l'esordio alla regia dell'attrice Jasmine Trinca che 20 anni fa faceva il suo debutto, poco più che adolescente, con La Stanza del figlio di Nanni Moretti, che vinse la Palma d'oro.
Sulla Montée des Marches si sono visti tra gli altri Carla Bruni, il regista Costa Gavras, l'influencer Hofit Golan, mentre di Sharon Stone di cui pure si ipotizza un'apparizione al momento nessuna traccia. C'era anche Ethan Hawke che ha presentato in Cannes Classics la prima mondiale della sua fatica da regista e produttore, The Last Movie Star omaggio a quella formidabile coppia di Hollywood che furono Paul Newman e Joanne Woodward.
Tilda Swinton, accompagnando il film "Three Thousand Years of Longing", di George Miller ha detto che "il cinema ha bisogno di storie più che mai", intendendole originali, spericolate, fantasiose. "La cosa pericolosa delle storie è quando ne hai solo una" ha detto conferenza stampa. "È così chiaro ora, in particolare negli ultimi mesi, che quando le persone ascoltano solo una storia, le cose vanno a rotoli velocemente", ha detto in un riferimento all'invasione russa dell'Ucraina. "Tenere le orecchie e il cuore aperti, è davvero importante", ha concluso.
Non c'è la guerra ma certo i guasti del capitalismo raccontati come un film horror in Triangle of Sadness con cui il regista svedese di The Square, Ruben Ostlund, ha impressionato oggi in concorso, dando una prima scossa. In tre capitoli il film racconta di Carl (Harris Dickinson, l'attore inglese di The King's Man), modello scartato al provino di una pubblicità perchè non si muove dinoccolato come va di moda ora e di Yaya (Charlbi Dean Kriek), modella e influencer. Con loro Ostlund, con uno stile crudo, asciutto, satirico che lo accomuna al coetaneo greco Yorgos Lanthimos, va negli inferi del capitalismo moderno tra divisioni di classi ferocissime, magnati russi con moglie ufficiale e amante al seguito, venditori di armi. Sarà una lotta di sopravvivenza, ma a governarla più che l'umanità è il dio denaro. Sarà distribuito in Italia da Teodora Film.
La lotta di classe tra poveri, il razzismo e la globalizzazione sono i temi di Mungiu in R.M.N., un film coprodotto dai fratelli Dardenne e che arriverà in sala con la Bim. Il protagonista Matthias (Marin Grigore) lascia il lavoro da operaio in Germania per tornare in un villaggio sperduto in Romania per Natale, per passare giorni con il figlio Rudi, che ha smesso di parlare per un misterioso choc e vive con la madre Ana (Macrina Barladeanu).
E spera anche di tornare con la sua ex Csilla (Judith State).
Queste dinamiche personali si incrociano con i problemi del villaggio che rifiuta lavoratori dello Sri Lanka assunti nel panificio industriale del villaggio. L'equilibrio etnico si rompe.
"Mi fa un effetto particolare essere qua oggi, guardare tutto quello che ho fatto, pensare a quanta fortuna e felicità": è un giorno di emozione speciale per Jasmine Trinca, l'attrice che è nella giuria presieduta da Vincent Lindon che assegnerà la Palma d'oro il 28 maggio, accompagna il suo debutto alla regia con Marcel!, oggi in proiezione speciale. Il film, una produzione Cinemaundici e Totem Atelier con Rai Cinema in sala con Vision dal 1 giugno, racconta il rapporto "di amore e crudeltà" tra una madre e una figlia, tutto visto con lo sguardo della bambina (Maayane Conti) che, orfana di padre, viene cresciuta dai nonni paterni (la nonna è Giovanna Ralli, il nonno Umberto Orsini) nel palazzo accanto a quello in cui vive la madre (Alba Rohrawcher), un'artista di strada che propone un numero con il cane Marcel che sembra amare più della figlia. All'origine c'è un percorso di elaborazione del vissuto di Jasmine Trinca, "una favola che rielabora il mio passato, come tappa di un percorso di cura cominciato molto tempo fa ma cui certo questo film da' una bella botta". Siamo lontani dallo "stereotipo della madre protettiva.
Io ho avuto una madre molto più libera di me adesso, avanguardista, pioniera, non una madre devota alla figliolanza, una madre abitata dall'arte e dal dolore, una supereroina mi sembra oggi, in lotta per vivere". Con la protagonista Alba Rohrwacher sul tappeto rosso anche Giovanna Ralli, 87 anni, al suo ritorno al cinema dopo 8 anni.
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