Il carapace quasi intonso, la testa intatta come la coda e una delle zampette. E' una piccola tartaruga di terra, incredibilmente conservata con il suo uovo mai deposto, l'ultima sorpresa di Pompei,che l'ANSA documenta in anteprima. Gli archeologi l'hanno trovata a mezzo metro di profondità sotto il pavimento in terra battuta di una bottega della centralissima Via dell'Abbondanza, dove una ricerca condivisa tra l'Università Orientale di Napoli, la Freie Universitat di Berlino e l'università di Oxford sta indagando i resti di una casa di gran lusso che dopo il terremoto del 62 d.C fu demolita e annessa alle Terme Stabiane. "Pompei scrigno di storia che affascina il mondo", applaude il ministro della cultura Dario Franceschini.
Sorpresa a Pompei: dagli scavi una tartaruga col suo uovo
Le ricerche ora proseguiranno in laboratorio, ma intanto, con l'aiuto sul campo degli studenti dell'università napoletana, stanno tornando alla luce pavimenti e decorazioni della magnifica casa che in origine occupava quegli spazi. Una dimora di assoluto pregio, sottolineano Marco Giglio dell'Orientale e Monika Trumper dell'Università di Berlino, che tra saloni e cortili si estendeva per oltre 900 metri quadrati in un quartiere centralissimo della città. Con tappeti di mosaico che per la loro complessità e bellezza, fanno notare i professori, possono essere paragonati a quelli della Villa dei Misteri o della Casa di Cerere, resi preziosi da disegni raffinati e rari che in alcuni casi riproducono le meraviglie dell'architettura romana, come il lungo acquedotto apparso sul pavimento del tablinio.
Anche in questo caso si può ragionare solo su ipotesi: forse il terremoto l'aveva danneggiata al punto da renderne poco conveniente la ristrutturazione; o forse, com'è documentato in altre situazioni a Pompei, la paura vissuta con terremoto ha convinto i proprietari a trasferirsi in una situazione ritenuta più sicura. Senza contare che la famiglia che l'aveva fondata poteva nel frattempo essere decaduta. Di certo al momento c'è solo che tutto quel fasto, complice i prezzi del mercato immobiliare crollati dopo il terremoto, passò nella proprietà dell'amministrazione cittadina che lo mise a disposizione delle terme sulle quali si decise di investire molto costruendo una nuova grande piscina dotata di acqua corrente, scenografici ninfei, ambienti per l'epoca modernissimi e super tecnologici. Monika Trumper, l'archeologa esperta di terme che guida il gruppo tedesco non ha dubbi: "Qui si costruiva senza sosta e si guardava con fiducia al futuro. Nessuno davvero aveva idea della catastrofe che di lì a poco sarebbe arrivata su Pompei".
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