Orfeo e le sirene sono "a casa", prima a Roma poi a Taranto |
Tra recuperi più grandi di sempre di CCTPC. Valore 8 mln dollari |
ROMA |
Orfeo, il mitico cantore, seduto in trono, con la sua musica è riuscito nell'impossibile. Le malefiche sirene, davanti a lui, scolpite non con la coda di pesce ma metà donne e metà uccello, restano incantate. Tacciono. E gli Argonauti sono salvi. E' tornato nuovamente "a casa" Orfeo e le sirene, il gruppo scultoreo del IV secolo a.C, trionfo di bellezza e perfezione, trafugato negli anni '70 da un sito archeologico tarantino e acquistato successivamente dal The Paul Getty Museum di Malibu, recuperato ora grazie alla complessa attività investigativa in Italia e all'estero dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, con il District Attorney's Office di Manhattan e lo Homeland Security Investigations (H.S.I.). Atterrato in Italia solo martedì, già da oggi il gruppo scultoreo realizzato in terracotta e a grandezza naturale, conquista la scena al Museo dell'Arte Salvata, all'interno del Museo Nazionale Romano, dove sarà esposto dal 18 settembre al 15 ottobre per poi essere trasferito al Museo archeologico di Taranto dove entrerà in collezione. "Ancora uno straordinario capolavoro d'arte che era stato illecitamente sottratto al patrimonio dello Stato italiano e che rientra a far parte del nostro patrimonio", commenta il ministro della cultura Dario Franceschini. Ma anche, aggiunge il Comandante del CCPTC, Roberto Riccardi, "uno dei recuperi più importanti di sempre nella storia dei Carabinieri e nella storia d'Italia" sul quale aveva allungato le mani la "criminalità organizzata" e per il cui valore inestimabile Riccardi cita l'assicurazione per il viaggio da "8 milioni di dollari Usa".
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