L'ultimo schiocco di frusta è sul tappeto rosso del festival di Cannes. Il leggendario archeologo Indiana Jones alla sua ultima adrenalinica avventura si ritira non senza aver infiammato la Croisette. Premiere questa sera a Cannes 76 per Indiana Jones e il Quadrante del destino, ultimo film della saga Lucasfilm, tra le più popolari del cinema americano. Harrison Ford, 80 anni portati sfidando l'età, prima di ricevere la Palma d'oro alla carriera tra gli applausi del pubblico, sale i gradini della Montee des Marches con la moglie Calista Flockhart, mentre i fan del franchise dopo averlo atteso da ore, alcuni addobbati con il cappellone cult, vanno in delirio. Spettacolare il tappeto rosso con rappresentanti indigeni della foresta amazzonica, in lotta per difendere quella terra dalla distruzione, guidati dal grande vecchio ambientalista Raoni, 93 anni, capo dei brasiliani Kayapo.
Cannes, e' il giorno di Harrison Ford e il suo 'Indiana Jones'
E poi ancora l'attrice e modella indiana Aishwarya Rai con un abito scultura che la incartava d'argento, la cinese Gong Li con Jean Michel Jarre, la modella Karlie Kloss con il pancione in evidenza, la star emergente francese Nadia Tereszkiewicz. Con Ford salgono Antonio Banderas, Mads Mikkelsen, Phoebe Waller-Bridge e gli altri attori del cast e il regista James Mangold (Le Mans 66) che ha preso il posto di Steven Spielberg rimasto tra i produttori. Per la quinta volta di Ford come archeologo avventuriero, causa avanzata età, il ritocco è stato necessario: torna giovane, almeno per un po', nella prima parte del film, e questo per gli effetti speciali del de-aging. Dopo un prologo nel 1944 (dove Harrison è ringiovanito) Indy si ritrova nel 1969.
Accasato con Marion è ormai prossimo al ritiro e si sente superato da un mondo che non capisce più come, ad esempio, il fatto che scienziati ex-nazisti come Voller (Mads Mikkelsen) collaborino con la Nasa. All'ultimo minuto viene però coinvolto dalla sua figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) in una nuova avventura intorno al mondo, per intercettare un oggetto che cerca anche Voller. Un artefatto in grado di cambiare il mondo 'per il meglio'. Dopo la premiere di stasera (il film uscirà in Italia dal 28 giugno), domani la presentazione alla stampa. Nella giornata dominata da Indiana Jones, due i film passati in concorso Black Flies di Jean-Stéphane Sauvaire e Jeunesse (Le Printemps) di Wang Bing. Il primo racconta la violenza di New York dal punto di vista dei paramedici delle ambulanze, un lavoro tostissimo, da eroi che cercano di salvare persone perdute di ogni tipo.
Quindici minuti di sirene urlanti, di corse in autoambulanza e di gente che sta male: donne picchiate, vittime di sparatorie, aborti finiti male e gente in overdose da crack. Si entra così nelle vite piene di adrenalina dei due protagonisti paramedici, il giovane Ollie Cross (Tye Sheridan) e Gene Rutkovsky (Sean Penn), veterano del mestiere. Ambientata tra le strade di New York durante la cosiddetta epidemia del crack, la storia è tratta dal romanzo autobiografico di Shannon Burke. Jeunesse di Wang Bing è un documentario fiume che racconta come un affresco caravaggesco i lavoratori schiavi dell'industria del tessile a Zhili, la capitale cinese della moda. In oltre tre ore il grande regista cinese ci fa entrare nelle vite miserabili di questi giovanissimi operai, molti minorenni, che vengono pagati meno di un euro per ciascun capo che cuciono, lavorando chini sulle macchine da cucire in laboratori sporchi, bui e senza sicurezza. Trascorrono le loro vite lì dentro e quando tornano a casa si rinchiudono in abitazioni alveare, arredate senza mobili. Eppure la giovinezza vince, li vediamo sorridere, giocare, divertirsi, innamorarsi, litigare, fare squadra, sono tutti migranti interni (e anche stranieri), che hanno lasciato lontani villaggi rurali per cercare lavoro in città. Sono giovani e a loro la speranza del futuro migliore non manca.
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