"Quando leggo queste notizie sono contento, vuol dire che c'è libertà di scelta: le aziende sono libere di contattare gli artisti, gli artisti di andare dove vogliono. Se Amadeus ha deciso di lasciare la Rai, lo avrà ponderato: probabilmente vuole crescere o anche semplicemente cambiare. E comunque esistono anche i divorzi", dice Claudio Cecchetto commentando l'addio del conduttore a Viale Mazzini per approdare a Warner Bros. Discovery.
Produttore discografico, conduttore, talent scout - fu lui a lanciare Amadeus a Radio Deejay - Cecchetto trova però "sbagliato cercare uno sfondo politico a ogni decisione, strumentalizzare fatti e personaggi, senza rispettare la privacy delle persone né verificare se certe indiscrezioni sono vere o meno". E comunque a suo giudizio "alla fine ci guadagna sempre il pubblico: se ti piace un personaggio devi solo cambiare canale, il tuo beniamino lo cerchi altrove".
Il problema per la Rai sarà ora "sostituire Amadeus con una proposta altrettanto valida: non sarà facile, visto che è un professionista di lunga esperienza, ma bisognerà fare di necessità virtù". E Fiorello? "È una persona intelligente, anche lui saprà fare le scelte più giuste ed efficaci. Certo, è lo showman numero uno, talenti del genere non se ne trovano".
Quanto al futuro di Sanremo, "in cinque festival Amadeus ha saputo proiettarsi nel futuro guardando al presente, che era già lì ma bisognava accorgersene, ottenendo risultati eccellenti di cui l'azienda deve essergli grata. È stata la grande rinascita del festival, un po' come accadde negli anni '80, ai tempi miei e di Gianni Ravera. La Rai dovrà mantenere alta questa tendenza, pensare al futuro guardando al presente. Il festival ha resistito tanti anni e resisterà ancora. E non è detto che Amadeus non ritorni in futuro".
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