È una grande annata per i giovani talenti del cinema, scelti per ruoli di primo piano. Una nuova generazione si sta affacciando sui set di film e serie tv raccogliendo consensi. Una serie popolare come Mare Fuori ha lanciato nel giro di poco tempo, da debuttanti o poco noti, un gran numero di giovanissimi come Maria Esposito, Nicolas Maupas, Massimiliano Caiazzo, Matteo Paolillo, Giacomo Giorgio, Valentina Romano, Domenico Cuomo per citarne alcuni. E si fa a gara per averli in altri film, visto il seguito popolare che hanno, o come star alle sfilate di moda. Il fashion si intreccia molto con il cinema dei volti giovani, una grande attenzione che è sinonimo dell'esigenza di un ricambio generazionale per tutto il sistema. È il caso di molti di loro, ma anche ad esempio del coprotagonista di Io Capitano Moustapha Fall, il principe nero, che ha scelto di diventare modello, si è trasferito a Milano ed è entrato da pochissimo nella più grande agenzia, la Elite Model.
Ai Nastri d'Argento di fine giugno ha fatto effetto vedere sul palco con i premi in mano una folla di 'sconosciuti' accanto ai bei nomi del cinema. Gianmarco Franchini, 20 anni appena, a Venezia premio Imaie e ora premio intitolato all'agente Graziella Bonacchi, ha fatto un triplo salto da diplomato all'Accademia YD'Actors a esordiente di grande luce e purezza che si è fatto notare tra quattro talenti affermati come Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini e Valerio Mastandrea, quinto protagonista di Adagio di Stefano Sollima.
Rebecca Antonaci, anche lei appena 20 anni, è la giovanissima di Finalmente l'alba di Saverio Costanzo ed ha fatto incetta di riconoscimenti, ultimo dei quali il Globo d'oro e vari progetti in cantiere. È tenero vedere sui profili social gli incoraggiamenti tra loro, proprio come in una classe: si esortano a vicenda, ad esempio con la sua compagna di set di Costanzo, Sofia Panizzi, e la scoperta di Paola Cortellesi in C'è ancora domani, Romana Maggiora Vergano, accomunate da un percorso artistico agli inizi.
Come Yile Yara Vianello tra le interpreti della Chimera di Alice Rohrwacher e della Bella Estate di Laura Luchetti con Deva Cassel. Alla giovane Vianello fa i complimenti proprio Romana Vergano: "Mi piace, ho seguito i suoi film, la sua interpretazione è risuonata in me, credo porti una verità e un pulizia, ci tengo tanto a dirlo, il cinema è incontro di tante persone e la scuola - dice in una intervista all'ANSA Vergano - che ho frequentato, l'Accademia Volonté mi ha educata alla disciplina dello studio ma anche al lavoro di gruppo. Ho avuto la fortuna di lavorare con Paola Cortellesi e anche quella è stata scuola, di gentilezza, di rispetto. I giovani talenti possono farsi largo se hanno dignità, se sono riconosciuti, in questo il set di C'è ancora domani è stato una lezione, non a caso Paola è amata da tutti, perché la verità arriva".
Vergano parla di scambio, "forse più di prima tra attori di diverse generazioni, io ho cominciato ora ma mi sento di avere tanti colleghi più grandi e tanti più giovani accanto e c'è tanto scambio, non mi hanno trattata come una novellina, mai mi sono sentita svalutata". Intanto Romana Maggiora Vergano ha partecipato al kolossal di bighe e gladiatori romani Those about to die di Roland Emmerich con Anthony Hopkins, "una bella esperienza internazionale, mi piacerebbe lavorare fuori per conoscere altre culture ma più di tutto vorrei restare qui, intanto vediamo, è arrivato il 19 luglio su Prime Video e si vede nel mondo, magari si farà una seconda stagione". Applaudita dai ragazzi del Festival di Giffoni, che invita a non tirarsi mai indietro ("Ogni piccola rivoluzione giornaliera ha il potere di cambiare il mondo. Tutti noi siamo chiamati a incarnare questo potere per realizzare il cambiamento"), l'attrice è attesa alla Mostra di Venezia con Fabrizio Gifuni, protagonista dell'autobiografico Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, fuori concorso al Lido.
Avere i primi riconoscimenti e segnalazioni è importante e molti sono i premi che fanno scouting, per attori ma anche per le altre categorie del cinema. Cecilia Bertozzi, Domenico Cuomo, Michele Eburnea, Leonardo Maltese, Fotinì Peluso, Yile Vianello, hanno vinto la prima edizione del premio David Rivelazioni Italiane - Italian Rising Stars ad esempio e sono nomi che si stanno facendo strada. E non sono gli unici. Ci sono Francesco Centorame, Alessandro Fella, il portento Tecla Insolia che tiene testa, nella serie L'arte della gioia, a due grandi attrici come Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi, poi ancora Ludovica Martino.
La fucina di Mare Fuori, ma prima ancora Gomorra, ha lanciato Domenico Cuomo, che ai Nastri d'argento si è portato a casa un premio per Mimì il principe delle tenebre di Brando De Sica con l'enfant prodige Sara Ciocca. Viene da Gragnano sul Rosario e pensa che "le nuove generazioni - dice all'ANSA - siano piene di voglia di riscatto. Siamo affamati e ogni giorno combattiamo. Ho studiato e continuo a farlo, la preparazione tecnica è importante, ma il mio coach è la fede. La popolarità di un serie televisiva non mi autorizza a farmi sentire arrivato, io mi sento a 100, 200 metri prima dell'inizio".
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