"No, non intendo assolutamente dire arrivederci al cinema. Devo fare ancora alcuni film, spero che Dio mi dia la forza e i soldi per farli". Così il regista Martin Scorsese in un incontro con la stampa al Museo del Cinema, dove questa sera riceverà il Premio Stella della Mole. "Il film su Sinatra è stato rimandato, quello su Gesù ci sto lavorando", ha spiegato il regista a proposito dei tempi posticipati a una data indefinita dei due film che aveva annunciato di voler girare Vita di Gesù e Sinatra back- to-back.
Scorsese ha parlato anche di TikTok. "È conoscenza - ha detto - . Io non sapevo cosa fosse. Ci sono finito perché me lo ha fatto fare mia figlia. Fa parte della comunicazione, tutti gli strumenti sono utili se servono a dire qualcosa. Il cinema si sta evolvendo, è ancora a livello di infanzia. Quello che abbiamo conosciuto cento anni fa è cambiato completamente, può andare in qualsiasi direzione. Non so in quale stia andando, se su un tablet o su un chip nella realtà virtuale. Dipende dalla propria passione, da quanto ci si tenga a dire qualcosa, se si è in grado di comunicare gli aspetti positivi della civiltà e non solo a denigrare", ha aggiunto.
"Buono o cattivo maestro non lo so. La violenza fa parte di quello che siamo. Era l'essenza quando io crescevo, fa parte della mia storia, del crescere in strada", ha risposto Scorsese a chi gli domandava come si consideri alla luce della presenza sia della violenza sia della religione nei suoi film. "C'è attrazione verso la violenza, soprattutto da parte dei giovani. Non siamo violenti intenzionalmente. Non si può certo esultare davanti alla violenza, ma non possiamo negare che faccia parte del nostro essere. Non si può dire che la violenza sia un male in assoluto. Quando si evita di guardare anche questa è violenza", ha spiegato.
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