- ''L'arte e la cultura possono promuovere il dialogo più di mille parole, e demolire li stereotipi che ci sono sul mio Paese": è questo l'obbiettivo di un'artista iraniana in Italia ormai da anni e docente di Disegno e Anatomia a Firenze, Tannaz Lahiji. Dipingere il corpo nudo di una donna e impressionare una tela con i toni decisi, la sensualità, l'articolata espressività di una cultura millenaria come quella persiana, sono alla base della sua nuova personale 'Sokut - Silenzio', prevista per il prossimo 29 novembre nel capoluogo toscano.
La mostra ripercorre l'excursus creativo dell'artista, originaria di Teheran, che nonostante la giovane età è docente di Disegno e Anatomia artistica alla Libera accademia di Belle arti di Firenze, e ha partecipato a numerose iniziative esponendo in svariate gallerie e musei di molte città italiane come Firenze, Venezia, San Miniato, e all'estero, con mostre organizzate a Londra, Mosca, Los Angeles, Shanghay, e anche in Afghanistan nell'ambito di un progetto culturale.
Tannaz è l'esempio di un Iran straordinariamente prodigo di artisti, poeti, miniaturisti e scrittori, e che troppo spesso rimane relegato nelle cronache di geopolitica internazionale. "Credo che l'arte non abbia confini - dice Tannaz a proposito del suo Paese - e che la produzione artistica iraniana sia una preziosa occasione di contaminazione culturale, e di confronto con un approccio peculiare, positivo, tra i popoli e le culture. L'Iran non è un Paese arretrato, come molti oggi pensano in Occidente, bensì ricchissimo di storia e con una produzione contemporanea variegata molto apprezzata nel mondo".
Non a caso, infatti, Tannaz sarà curatrice di una nuova galleria nel capoluogo toscano che rappresenterà non solo uno spazio artistico ma un progetto culturale internazionale, una sorta di viaggio ideale, contro gli stereotipi politici e l'etnocentrismo, tra Teheran e Firenze. E mentre l'Iran e gli Stati più importanti del mondo discutono del diritto all'energia atomica del suo Paese, e delle preoccupazioni della comunità mondiale su come esse celino un'eventuale corsa all'arma nucleare lei, donna e artista, cerca il dialogo tra i Paesi tramite il linguaggio, internazionale per antonomasia, della pittura, proprio mentre a Firenze sta per aprirsi la 557ma edizione del Festival dei Popoli.
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