Dai primi volumi animati, i pop-up
dai quali spuntano fuori personaggi di carta generando un
effetto sorpresa, alle applicazioni per smartphone. E' il lungo
precorso espositivo proposto dalla mostra 'Pop-App. Scienza,
arte e gioco nella storia dei libri animati dalla carta alle
app', fino al 30 giugno a Palazzo Barolo. Più di 250 oggetti tra
testi, giochi e disegni dal 1500 al 1960: un patrimonio
culturale ed economico di valore inestimabile, con pezzi rari e
veri gioiellini. L'iniziativa fa parte del progetto che vede
coinvolti l'Università La Sapienza di Roma (che nello stesso
periodo organizza una mostra parallela presso l'Istituto
Centrale per la Grafica della capitale) e la Fondazione Tancredi
di Barolo di Torino.
"Per la mostra abbiamo tradotto in app il racconto Storia di
una bambina e di una bambola scritto da Paola Lombroso Carrara,
figlia di Cesare Lombroso, nel 1914", spiega Pompeo Vagliani,
presidente della Fondazione Tancredi di Barolo-Musli (Museo
della scuola e del libro per l'infanzia).
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