Interrogazione parlamentare in Senato
per Casa Papanice, villino opera dell'archistar Paolo Portoghesi
a Roma. Realizzata tra il 1966 e 1969 su commissione
dell'imprenditore Pasquale Papanice, emblema dell'architettura
postmoderna e 7/a casa più studiata e fotografata al mondo, oggi
versa "in uno stato di incuria e abbandono", denuncia Gianluigi
Paragone (M5s) nell'interrogazione presentata ieri. Celebre
anche per i set che ospitò, come il Dramma della gelosia di
Scola, il villino era unico per elementi come la facciata di
canne e maioliche che riproducevano la Primavera di Vivaldi.
Venduto nel '72 alla casa editrice Giunti, è poi passato
all'ambasciata del Regno hascemita di Giordania. Come già
denunciato dal nipote del costruttore, Edmondo Papanice, oggi ha
perso la scala esterna, la cancellata, le canne dell'organo sul
tetto e, si legge, "non è chiaro se anche l'interno abbia subito
interventi". Nonostante Portoghesi stesso si sia offerto per il
restauro, nessuna risposta è arrivata dall'attuale proprietà.
"Considerato - si legge - che non è noto secondo quali
autorizzazioni" siano state apportate "modifiche di tale
rilievo"; che il Mibact "aveva chiesto di verificare lo stato di
conservazione degli interni, ma il Regno hascemita aveva negato
l'ingresso alla Soprintendenza"; e che il Comune di Roma "ha
segnalato la Casa nella carta della qualità del piano
regolatore" come "opera di rilevante interesse architettonico",
ora si chiede "se e quali azioni" siano state intraprese dal
ministro dei beni culturali "per il riconoscimento di Casa
Papanice quale bene culturale" per "la tutela dell'intera opera
e l'assoggettabilità al vincolo architettonico, affinché la
proprietà sia costretta al ripristino degli elementi
caratterizzanti oltre che a un'accurata manutenzione". Inoltre,
se il ministro degli affari esteri intenda avviare
un'interlocuzione con la proprietà per sostenere l'iter.
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