Oltre 1.500 artisti da tutto il
mondo, per quasi 45 mila opere arrivate a Roma. E' be**pART, la
mostra d'arte collettiva più grande di sempre, partita con una
call nel marzo 2020 dall'Atelerie Montez, la cui apertura è
stata inevitabilmente rimandata più volte causa pandemia. Un
allestimento impressionante, a cura di Marcella Magaletti, di
cui l'Atelier sta digitalizzando tutte le opere e da cui lancia
la campagna Adotta un artista, presentata oggi alla sala stampa
della Camera dei Deputati.
"Dopo un anno di chiusure - racconta l'artista e promotore Giò
Montez - molti di noi ancora non possono riprendere l'attività.
Tutto il settore dell'arte contemporanea è fermo o in
smartworking, anche se cosa significhi è ancora molto dibattito.
Noi abbiamo invitato gli artisti a interpretarlo". "In Italia
solo 8 miliardi di tutto il Piano nazionale per la rinascita e
la resilienza sono dedicati alla cultura, arte contemporanea
inclusa: un'inezia, nella nazione che ha più siti Unesco al
mondo", denuncia Federico Mollicone, deputato fondatore
dell'Intergruppo Parlamentare Arte, Cultura, Spettacolo - Icas.
"Il mercato dell'arte contemporanea - dice - è congelato: da
marzo a maggio 2020 il fatturato delle gallerie è crollato del
40%". "Aderire alla campagna - prosegue Montez - significa
salvare un artista dall'estinzione". Sulla piattaforma web
bepart.gallery si può farlo scegliendo uno dei Kit di adozione
digitale (supporter, estimator, patron, maecenas, visionary,
angel investor) con cui acquisire il certificato di proprietà di
una o più opere di be**pART e far percepire già da subito un
contributo, economico e morale, ad artisti e organizzatori per
il lavoro svolto da casa nei mesi del lockdown. Si potrà
organizzare poi la visita della mostra e il ritiro dell'opera o
chiederne la spedizione entro il 2021.
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