"Taranto può essere luogo simbolo
della ripartenza. Con Al Bano abbiamo parlato, uniti dalla
passione comune per la Puglia, di ripartenza e di rinascita
culturale". Lo sottolinea la direttrice del Museo nazionale
archeologico MArTA di Taranto, Eva Degl'Innocenti, dopo aver
incontrato Al Bano Carrisi nella casa del cantante a Cellino San
Marco, grazie a una iniziativa della Fondazione "L'Isola che non
c'è" rappresentata dal giornalista Franco Giuliano. Il
confronto, aggiunge Degl'Innocenti, "è stato dedicato alle
riflessioni comuni sulla ripresa: pensare a Taranto, e al suo
Museo, come luogo simbolo della ripartenza dall'industria sì, ma
culturale". Si è discusso "della Puglia e di Taranto - osserva
ancora la direttrice - come terra di culture e simbolo dei
valori universali della Magna Grecia e del Mediterraneo. Da
quella storia fatta di archeologia, arte, cultura, teatro e
musica vogliamo ripartire riposizionando Taranto nella sua
centralità culturale all'interno del Mediterraneo: la città dei
due mari è stata la capitale culturale del Mediterraneo
occidentale tra IV e III secolo a.C., ma anche cerniera tra
Occidente e Oriente".
In molti, fa presente degl'Innocenti, "sono già pronti a
fornire preziosa collaborazione: la stessa fondazione che ieri
ci ha accompagnato nell'incontro, ma anche un importante ente di
ricerca che si occupa di agricoltura ma anche di sostenibilità e
cooperazione come il Ciheam, International Centre for Advanced
Mediterranean Agronomic Studies, con sede a Valenzano (Bari)".
Il 20 aprile nel MarTa ci sarà un evento di presentazione
dell'idea del Festival della cultura del Mediterraneo alla
presenza di Al Bano.
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