Circa 250 pezzi per la maggior
parte inediti, tra disegni, dipinti, incisioni, porcellane
decorate e bozzetti, documenti, libri, lettere, foto,
video-interviste, abiti, per rivelare il risvolto più intimo e
privato di Leonor Fini, pittrice surrealista, ma anche
costumista, scenografa, illustratrice e scrittrice, e offrire un
approfondimento sul clima culturale della Trieste del '900. A
proporli è la mostra multimediale "Leonor Fini. Memorie
triestine", che a 25 anni dalla morte della celebre artista,
sarà allestita all Magazzino 26 in Porto Vecchio a Trieste dal
26 giugno al 22 agosto 2021. Ideata e curata da Marianna
Accerboni, la rassegna è promossa dall'Associazione Foemina Aps
in co-organizzazione con il Comune di Trieste. Offrirà una
rilettura della personalità dell'artista nata a Buenos Aires nel
1907 e morta a Parigi 1996, analizzando il suo intenso rapporto
con la città d'origine della madre Malvina Braun. Trieste,
appunto, dove Leonor si formò fino ai 20 anni, rimanendovi
legata. In mostra anche il video con le interviste della
curatrice sulla Fini a Gillo Dorfles, e a Daisy, sorella del
pittore Arturo Nathan, e la sezione dedicata alle porcellane
decorate, tratte da disegni di Leonor, finora mai citate nei
cataloghi a lei dedicati.
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