Raffaello aveva un volto bello,
gentile e determinato al tempo stesso, ma con naso prominente,
mandibola quadrata e mento sporgente: questo l'aspetto del
grande pittore urbinate nel 1520 all'età della sua morte (37
anni), secondo la ricostruzione in 3D compiuta dagli antropologi
dell'Università Tor Vergata. Il 28 giugno nella Casa natale del
Sanzio a Urbino è stato consegnato ed esposto il busto di
Raffaello realizzato in polimeri plastici con stampante 3D e
ricostruito partendo da un calco in gesso del teschio ritenuto
del pittore, realizzato nel 1833 in occasione della riesumazione
dell'artista e ora in mostra nel Museo Casa Natale di Raffaello
di proprietà dell'Accademia Raffaello.
I docenti dell'Ateneo romano Mattia Falconi, Olga Rickards,
Cristina Martinez e Raoul Carbone hanno spiegato come è stato
possibile raggiungere questo risultato, iniziato con un
sopralluogo ad Urbino il 17 ottobre 2019 e concluso con una tesi
di laurea magistrale di Valeria Ridolfi. La studentessa è
partita da una foto del calco del cranio e ha svolto il suo
studio utilizzando solamente il computer, con applicazioni per
l'antropologia forense e per il settore dei videogiochi. Tra le
tante rappresentazioni del volto di Raffaello, quella che sembra
più avvicinarsi a questa ricostruzione è un ritratto di
Sebastiano Luciani Del Piombo custodito a Budapest, che avrebbe
quindi raffigurato il suo rivale dell'epoca. Il presidente
dell'Accademia Raffaello, Luigi Bravi, ha ricordato che la Casa
natale riporta tante immagini e busti di Raffaello, ma solo
questa ricostruzione si basa su approfonditi studi scientifici,
secondo i quali era proprio questo l'aspetto adulto del grande
pittore. Busto e calco sono ora esposti in una teca di cristallo
nel museo.
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