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Porry-Pastorel, il padre del fotogiornalismo a Roma

Porry-Pastorel, il padre del fotogiornalismo a Roma

In 80 scatti i retroscena del potere e l'Italia del Fascismo

ROMA, 01 luglio 2021, 15:04

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un giovane Mussolini arrestato nel 1915 in un comizio interventista a Roma e, una volta diventato Duce, ritratto mentre trebbia il grano o intento a prendere in braccio la piccola orfana di un legionario caduto nella guerra di Spagna. E poi, soldati feriti che ascoltano notizie alla radio, anziani in coda allo sportello per il Prestito Nazionale e il trasporto della salma di Giacomo Matteotti nel 1924. Aveva un fiuto infallibile per scovare e promuovere una notizia rendendola evento, una curiosità mai paga e la capacità di stare sempre "nel posto giusto al momento giusto" Adolfo Porry-Pastorel, pioniere dell'immagine politica e di costume e "progenitore" dei paparazzi, al quale il Museo Braschi di Roma dedica la mostra "L'altro sguardo. Nascita del fotogiornalismo in Italia", ideata e organizzata da Istituto Luce Cinecittà con Roma Culture e in programma dal 2 luglio al 24 ottobre. A cura di Enrico Menduni, la personale, la prima mai realizzata, svela al pubblico come sia nata l'arte della notizia per immagini in Italia presentando il lavoro, tra gli anni '10 fino agli anni '40 del secolo scorso, di un cronista passato per essere il "fotografo di Mussolini" e tuttavia attenzionato dal regime che lo riteneva scomodo, un fotoreporter che è stato un vero testimone del suo tempo capace di immortalare il potere nella sua veste più ufficiale e nei suoi retroscena più autentici.
    Accanto a questo Pastorel, classe 1888, non dimenticò mai di raccontare il Paese in quegli anni difficili, catturando gli istanti di vita quotidiana dei cittadini, le nuove abitudini, i fatti di cronaca, i grandi personaggi. Nel percorso, oltre a filmati d'archivio, documenti e oggetti personali, sono esposti oltre 80 scatti provenienti dall'Archivio storico Luce e da altri importanti fondi, come l'Archivio Fotografico Storico del Museo di Roma, e gli archivi Farabola, Vania Colasanti, Fondazione Turati.
   

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