Dopo l'allestimento con gli scatti
di Claudio Koporossy, la fotografia torna protagonista alla
Palazzina Marfisa d'Este di Ferrara con la mostra di Arianna di
Romano 'Oltre lo sguardo', dal 20 febbraio al 12 giugno.
Fotoreporter internazionale di origini sarde, di Romano vive in
Sicilia, nel borgo medievale di Gangi (Palermo). In questi anni
ha documentato tra l'altro la situazione nella comunità rom di
Carbonia, in Sardegna, e le periferie di Sarajevo e Belgrado, ha
realizzato servizi nel sud-est asiatico, raccontando in immagini
le storie delle popolazioni locali. Alcuni commentatori hanno
accostato i suoi scatti a quelli di Dorothea Lange e Josef
Koudelka. Tra i progetti a cui sta lavorando ci sono viaggi
fotografici lungo la rotta della Transiberiana e a bordo di una
nave cargo.
"Con le mie foto ho voluto raccontare frammenti di umanità
raccolti in giro per il mondo - dice la fotografa - Di questi
viaggi, di queste persone mi porto dentro lo sguardo che scava
nell'umanità che amo, degli ultimi, dei dimenticati. E' questa
umanità che il mio obiettivo vuole rappresentare. Ci saranno
anche due scatti della casa circondariale di Caltagirone, ultima
tappa del mio viaggio. Un viaggio in Sicilia, dietro le sbarre.
Di solito, per la mia professione, rivolgo lo sguardo al di
fuori. Per una volta il mio sguardo si è posato sugli spazi
interni, per documentare la situazione in spazi non conosciuti.
A Ferrara mi sentirò a casa perché il borgo di Gangi, a 1.050
metri di quota, è famoso anche per essere, in questa stagione,
avvolto dalla nebbia. Nebbia che adoro: è bellissimo camminare
per le strette vie del borgo e sentirsi immersa in questa
'coccola', la trovo una cosa molto affascinante".
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