E' stata celebrata oggi nella cappella del cimitero della
Misericordia di Grosseto la messa di esequie dello scrittore,
saggista e intellettuale fiorentino Pietro Citati, deceduto a
Roccamare, nel comune di Castiglione della Pescaia (Grosseto) lo
scorso 27 luglio all'età di 92 anni.
Una cerimonia intima, spiega la Diocesi di Grosseto, con i
familiari e alcuni conoscenti maremmani, officiata da don Franco
Cencioni. Poi l'urna con le ceneri dello scrittore è stata
collocata nella cappella di famiglia, dove riposa già la moglie
Elena, deceduta alcuni anni fa. Nato a Firenze il 9 febbraio
1930, nella sua lunga riflessione ha spaziato da Omero a Proust,
da Leopardi a Goethe, da Manzoni a Kafka. Nel 1984 ha vinto il
premio Strega con la biografia Tolstoj, e nel 1970 il premio
Viareggio con il suo 'Goethe', oltre a numerosi riconoscimenti
all'estero. Nell'omelia Cencioni ha sottolineato l'apporto che
Citati ha offerto a tutti i cercatori di Dio grazie ad alcune
sue opere. A partire da "I Vangeli", ma anche "Israele e
l'Islam: le scintille di Dio". "E' stato un cercatore di Dio -
ha detto - cercato e veduto anche là dove altri occhi non
l'hanno visto: nelle civiltà del passato e del presente".
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