Parte domenica 16 ottobre uno degli eventi clou del cartellone di Procida Capitale della Cultura, la mostra "Abitare metafisico", personale di Mimmo Jodice, uno dei maestri della fotografia contemporanea. Sette opere fotografiche immaginate come un'opera unica, sintesi dei viaggi di Jodice compiuti a Procida in un arco temporale ampio, da metà anni Settanta al Duemila e che rappresentano un omaggio all'isola cui l'artista è legato da sempre.
L'esposizione sarà ospitata all'ex carcere di Terra Murata ora Palazzo della Cultura e sarà inaugurata alla presenza dell'artista domenica e resterà visitabile gratuitamente fino al 31 dicembre.
Il progetto artistico della mostra prevede un confronto tra un polittico dove il mare (nella dimensione del viaggio) e la materia della costa procidana (attraverso l'approdo sull'isola) si incontrano e rientrano nell'alveo della nota produzione di Jodice, legata alle storie e alle origini del mito del Mediterraneo. Due lavori realizzati da Jodice nel 1986 e rimasti fino ad oggi inediti esplorano, nel dettaglio, la materia dell'isola, messa in relazione con la sua importante e peculiare tradizione architettonica.
"Pudica e solare, Procida rivela le sue leggi solo agli sguardi capaci di andare al di là di ciò che appare", scrive l'antropologo Marino Niola nel testo introduttivo alla mostra.
"Sguardi come quello di Mimmo Jodice, che gli arcani della natura e della storia li ha negli occhi. Non descrive i luoghi ma li crea. L'obiettivo dell'artista rende visibile l'invisibile, mostra il DNA delle sostanze primordiali, facendo di Procida un'isola contesa tra la vista e la visione".
Per Agostino Riitano, direttore di Procida 2022, "questo straordinario omaggio a Procida del maestro Mimmo Jodice chiude la stagione delle grandi mostre, raccontando l'isola attraverso gli occhi di uno dei più grandi fotografi della contemporaneità e la cui sensibilità va ad affiancarsi ai tanti artisti che nel corso di questo anno sono stati coinvolti nel nostro programma culturale, da Jan Fabre e Maria Thereza Alves, da William Kentridge ad Antonio Biasiucci, passando per i giovani artisti del Mediterraneo, attraverso la Biennale dei Giovani Artisti".
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