Una quindicina di opere,
soprattutto disegni su carta, per la mostra personale di Pavlo
Makov, artista che rappresenta l'Ucraina alla 59/a Biennale
internazionale di Arte di Venezia, in corso fino a novembre.
L'esposizione, a cura di Borys Filonenko, si aprirà domani, 27
ottobre, nella galleria Cartavetra, a Firenze. 'Le due rose', il
titolo della mostra fa riferimento ai fiori curati dall'artista
e dalla moglie nella loro casa in campagna.
"L'immagine delle rose che danno il titolo al progetto di
mostra è concreta - spiega l'artista -. Io e mia moglie ogni
ottobre andiamo nella nostra casa fuori città per coprire le
rose del nostro giardino, preservandole cosi dal freddo, e a
marzo, ogni anno, le scopriamo nuovamente. Ci prendiamo cura
delle nostre rose da vent'anni, e ora la nostra casa, a dieci
chilometri dal confine, è occupata. Il nostro giardino,
rovinato, e le nostre rose sono morte". La raccolta di opere
presentate propone una riflessione sullo scopo dell'arte,
necessariamente legata alla vita, a una visione tanto personale,
quanto collettiva, della condizione umana. La rosa diventa
metafora di vita da cui l'arte non può e non deve separarsi,
abbassandosi a mero strumento di propaganda politica. Sulla base
di questa volontà si concretizza il percorso espositivo,
composto dalle più recenti opere dell'artista, molte delle quali
realizzate proprio all'interno della galleria.
"Sono concentrato sui disegni - spiega Makov - la rosa è un
disegno con matite colorate, mentre in altre opere c'è anche un
po' di stampa. Io non lavoro come pittore perché con la carta mi
sento più libero. La pittura è come una dichiarazione, mentre il
disegno è ricerca, il punto della matita è così piccolo e con
quello si deve andare alla ricerca. Quello che io faccio è come
un mio diario privato, più che un pezzo di arte. La carta mi dà
la possibilità di tagliare, incollare e io mi sento libero".
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