Si è aggravata la posizione del
64enne Mario Pagano, sovrintendente di Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio di Caserta e Benevento, finito agli arresti
domiciliari su ordine del Gip del tribunale di Santa Maria Capua
Vetere per ricettazione di beni culturali.
Il 28 settembre scorso Pagano fu sorpreso in flagranza dai
carabinieri del Nucleo Tpc (Tutela del Patrimonio Culturale) di
Napoli mentre tentava di scambiare ad una fiera di numismatica
di Pastorano (Caserta) reperti antichi con un 70enne venditore
noto alle forze dell'ordine. Entrambi furono fermati perché
trovati in possesso di 78 monete in bronzo di vari periodi
provenienti da scavi clandestini e due libri antichi, e per loro
fu disposto dal Gip l'obbligo di dimora. I carabinieri
sequestrarono inoltre a casa e nell'ufficio di Pagano un altro
libro antico e vari reperti archeologici.
Pagano si difese spiegando di essere un collezionista e di
aver acquistato i reperti alle fiere senza saperne la
provenienza; ma su tutti i reperti sono state effettuate
verifiche per accertarne la provenienza illecita; circostanza,
quest'ultima, che per gli inquirenti sarebbe emersa, tanto che
la Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata da Carmine
Renzulli ha chiesto e ottenuto dal Gip l'arresto di Pagano.
Tra i reperti sequestrati compare il volume "Officia
Sanctorum Salernitana", risultato rubato presso la "Biblioteca
Universitaria Area Umanistica Salerno", un dipinto olio su tela
raffigurante "Crocifissione", rubato al Castello di Mercogliano
(Avellino), un dipinto, tecnica olio su tela, con cornice,
raffigurante "Gesù - episodio Via Crucis", rubato alla Chiesa di
Santa Margherita del Comune di Olevano Romano (Roma), quattro
volumi datati 1541, rubati alla Biblioteca del Convento di San
Pietro ad Aram di Napoli, un volume "Marmora Pisaurensia Notis.
Illustrata", provento di furto alla Biblioteca Comunale
Liciniana di Termini Imerese (Palermo), e un unguentario in
vetro con fondo piatto dell'età imperiale I-II secolo d.C..
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