Il 2 febbraio 2023, a New York,
presso la sede della Procura Distrettuale di Manhattan (D.A.O.),
alla presenza del Procuratore Alvin L. Bragg, sono stati
restituiti all'Italia 14 pregiati reperti archeologici che,
nell'arco degli ultimi decenni, erano finiti negli Stati Uniti,
smerciati dai grandi trafficanti internazionali e riportati a
casa dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale
(T.P.C.) in collaborazione con la Procura newyorkese e i
colleghi della Homeland Security Investigations (H.S.I.) e del
Customs and Border Protection (C.B.P.). I reperti, che
resteranno a New York in attesa di essere rimpatriati con
spedizione diplomatica, appartengono alle civiltà romana e
magnogreca e la datazione si colloca fra il VII secolo a.C. e il
II secolo d.C.. Le opere, dall'inestimabile valore storico-
culturale, nel mercato erano quotate non meno di 3 milioni di
dollari complessivamente. L'importante recupero è stato
conseguito grazie alla collaborazione tra Italia e U.S.A. nel
settore, un ambito nel quale i Carabinieri dell'Arte e il
District Attorney's Office di New York hanno realizzato una
cooperazione di ineguagliabile efficacia nel mondo. Alla
presentazione del ritrovamento c'erano il Console Generale
d'Italia a New York, dottor Fabrizio Di Michele, il Comandante
dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata
Vincenzo Molinese, il Vice Procuratore del D.A.O. di Manhattan,
Colonnello Matthew Bogdanos e lo Special Agent in Charge H.S.I.,
Ivan J. Arvelo e il Direttore (C.B.P.), Francis Russo.
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