La ricostruzione digitale del primo
ritratto di San Valentino esposta, per la prima volta, al
Cenacolo San Marco di Terni, all'interno della mostra "Il Santo
senza volto" organizzata da Istess Arte nell'ambito del
"Valentine Fest 2023" in collaborazione con ministero della
Cultura e Comune.
Una ricostruzione minuziosa fatta dall'archeologa e
restauratrice Ilaria Carocci per il libro "San Valentino. Il
profilo e l'immagine" curato da Giuseppe Cassio e Edoardo
D'Angelo, e che ora può essere ammirata fino al prossimo 12
marzo assieme ad altre opere esposte, tra cui alcuni falsi
d'autore creati da Ermes Maiolica attraverso l'intelligenza
artificiale. Il "vero" volto di San Valentino è stato
ricostruito partendo dal dipinto più antico che raffigura il
santo e che si trova a Roma nella chiesa di Santa Maria Antiqua
ai Fori imperiali, e risale all'VIII secolo.
"L'immagine appare oggi pressoché illegibile a causa del suo
compromesso stato di salute", ha osservato Carocci nel libro.
Spiegando che "nell'impossibilità di operare un restauro
materico tradizionale si è ricorsi all'utilizzo di tecniche di
Image processing e di metodologie atte a restituire, in modo
virtuale e ipotetico, l'unità potenziale originaria dell'opera".
"La fase preliminare all'intervento digitale - viene ancora
detto dalla restauratrice - è consistita in un'attenta indagine
mirata allo studio della modalità esecutiva dell'affresco.
L'immagine del santo è stata poi fotografata in alta risoluzione
insieme ad alcuni particolari tratti dai personaggi limitrofi.
"Dopo una prima fase di pulitura digitale sono state recuperate
in modo mimetico, su campionamento delle aree adiacenti, le
spaccature e le lacune di piccola entità (sfondo, vesti,
aureola), mentre gli elementi simmetrici dell'immagine, come
orecchie e ciocche di capelli, sono state recuperate utilizzando
i corrispettivi opportunamente distorti e ribaltati", viene
scritto.
"La seconda fase dell'intervento - si legge sul volume - si è
spinta verso la ricostruzione ideale, ipotetica ma verosimile,
dell'immagine di San Valentino, raggiunta grazie allo studio
comparativo delle porzioni dell'opera mancanti con i particolari
presenti nelle figure degli altri santi".
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