E' polemica tra Terni e la Galleria
nazionale dell'Umbria che ha affidato ad alcuni dei canali
social più seguiti, da Le Frasi di Osho a Lercio, da Taffo a
Legolize, la propria promozione attraverso dei post satirici con
l'hashtag #artedellirriverenza. A far discutere è quello di
Lercio: "colto da sindrome di Stendhal nella sala del Perugino,
portato d'urgenza a visitare Terni".
Immediata la reazione, risentita, sui social. Quindi la presa
di posizione del sindaco di Terni Leonardo Latini. Per il quale
"risulta ben difficile capire come un'istituzione dello Stato,
la Galleria nazionale dell'Umbria, per promuovere una mostra
bellissima e che dovrebbe far da traino all'intero territorio
regionale, possa pensare di sponsorizzare post come quello di
Lercio.it basati su banali luoghi comuni che tutti insieme
dovremmo contribuire a sfatare". "Mi sembra, da ternano e da
umbro, uno scivolone incomprensibile e inaccettabile" sottolinea
ancora.
"Se dovessimo avere un controllo allora è inutile andare a
fare satira" la replica al TgR Umbria di Marco Pierini,
direttore del museo con sede nel capoluogo regionale che in
questi giorni dedica una grande mostra al Perugino. "Scegliere
di lavorare con Lercio e gli altri - aggiunge - significa
affidarsi alla loro creatività. Certamente chiedergli di non
passare le righe ma francamente non mi sembra questo il caso. Se
poi a qualcuno è sembrato ci dispiace, ma la cifra scelta è
proprio quella della satira anche un po' graffiante. Se poi
dobbiamo farla edulcorata allora compriamo una pagina di
pubblicità".
"A noi ternani l'ironia piace moltissimo, direi che ce ne
nutriamo fin dalla nascita" la risposta su Facebook del sindaco.
"Quello che il direttore non capisce, o fa finta di non capire -
aggiunge -, è che non si possono spendere soldi pubblici per
prendere per i fondelli Terni. Non capisce che l'immagine ha un
costo e provare a minare quella degli altri è un danno non solo
culturale, ma anche economico. Non capisce nemmeno che i luoghi
comuni si superano se tutti remano dalla stessa parte: Regione e
Comune lo stanno facendo, la Galleria nazionale dell'Umbria
evidentemente no". "Vediamo che ne pensa il ministero" conclude
Latini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA