All'alba del 3 aprile, in via Rasella
a Roma, è apparsa una nuova opera della Street Artist Laika, dal
titolo "Dimissioni!" Il poster raffigura un soldato nazista che
suona un trombone dal quale esce la parola "dimissioni!".
L'opera è una esplicita critica alle dichiarazioni del
presidente del Senato Ignazio La Russa che pochi giorni fa ha
definito gruppo di pensionati i membri della Bozen uccisi
nell'attentato di via Rasella. "È inammissibile!", dichiara
l'artista, "che la seconda carica dello Stato si permetta di
fare affermazioni del genere: è un becero tentativo di
revisionismo storico. Non è la prima volta se pensiamo alle
frase della premier Meloni sull'eccidio delle fosse Ardeatine
"Uccisi perché italiani". Trasformare, a distanza di anni, dei
militari del Polizeiregiment Bozen, quindi nazisti, "in
musicisti semi-pensionati (impossibile data la giovane età dei
soldati), è un insulto a tutte le vittime del nazifascismo
(oltre a tutti i poveri musicisti "semi pensionati"). Non
ricordo di aver letto di tromboni, violini e tamburi in quel di
via Rasella. Ricordo invece le gesta eroiche dei partigiani
contro l'invasore. Un presidente del Senato dovrebbe, come
minimo, conoscere la storia del proprio paese. I nostri nonni
hanno lottato e sacrificato la loro vita per porre fine alla
dittatura fascista. Certe affermazioni sono intollerabili. Non
c'è spazio per i fascisti in questo paese, tantomeno al governo.
Il presidente La Russa non è degno di rappresentare quella
carica: dovrebbe dimettersi e studiare bene la storia". Laika
dedica questo poster a Marisa Musu, partigiana, gappista, che
quel 23 marzo del 1944 era presente a via Rasella e "ai nostri
nonni" che hanno sacrificato la vita per un paese democratico
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