Il Comune di Cortona
(Arezzo), col vicesindaco e assessore alla cultura Francesco
Attesti, ha scritto alla Soprintendenza una lettera per avere
chiarimenti in merito al restauro del dipinto 'Madonna con
bambino' attribuita a Bartolomeo della Gatta (1448-1502). A far
dubitare sono le modalità, ritenute 'creative' ed arbitrarie,
con cui è stato realizzato il restauro. L'opera si trova
attualmente esposta in mostra al Fred Jones Museum, in Oklahoma
(Usa), e farà rientro a Cortona il prossimo marzo 2024. Secondo
quanto appurato dalle fotografie dell'esposizione americana e
anche dal catalogo della mostra. Secondo il vicesindaco sono
stati aggiunti dettagli e operate arbitrarie ricostruzioni sul
volto del Bambino e della Vergine, oltre a parti come mano,
aureola, collo e vesti.
"Le foto non lasciano dubbi sulla malsana decisione della
restauratrice di aggiungere dettagli e operare arbitrarie
ricostruzioni - dichiara il vicesindaco Francesco Attesti -
Credo che, alla luce delle più recenti tecniche di restauro e
alla luce del giudizio ormai condiviso di tutta la comunità
scientifico-artistica, non siano tollerabili tali interventi.
Oltretutto ciò può inficiare irrimediabilmente anche
un'eventuale attribuzione definitiva dell'opera".
Il Comune di Cortona valuterà con perizia se il restauro
possa configurare un danno patrimoniale, oltre che a tutelarsi
per il danno d'immagine e al patrimonio storico-artistico
cagionato da questo restauro. "Al di là delle responsabilità,
che spero verranno indagate e sanzionate adeguatamente dalla
Soprintendenza - prosegue -, auspico che il quadro al suo
rientro dagli Stati Uniti possa essere ripristinato nel suo
stato originale, senza ulteriori interventi maldestri da parte
di chicchessia. Mi meraviglio che l'Accademia Etrusca, avendo
seguito e visionato le fasi del restauro, non abbia segnalato
questa situazione, prima che l'opera partisse per gli Stati
Uniti. Infine chiedo quale opera di controllo e tutela sia stata
svolta dalla Soprintendenza". L'opera fu donata al Maec dalla
famiglia Tommasi Aliotti e perciò la proprietà è condivisa fra
il Comune e l'Accademia Etrusca.
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