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Antiquario scopre il decreto Murat trafugato dall'Archivio Stato

Antiquario scopre il decreto Murat trafugato dall'Archivio Stato

Carabinieri Nucleo Tutela Firenze lo ridanno a Napoli. Indagini

FIRENZE, 30 novembre 2023, 12:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Numerosi documenti di acclarata importanza storica dell'Archivio di Stato di Napoli, rubati o comunque portati via in un periodo imprecisato, sono stati trovati e identificati da un antiquario di Firenze molto esperto e poi restituiti dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze al direttore dello stesso Archivio di Stato di Napoli.
    Tra i beni recuperati, spicca per importanza la copia di un decreto emanato dal re di Napoli Gioacchino Murat da Parigi, datato 9 maggio 1812, con il quale il sovrano conferiva alla moglie, Carolina Bonaparte, i pieni poteri della reggenza del Regno di Napoli. L'atto rappresenta una testimonianza di prima mano, di un momento storico particolarmente significativo: la partecipazione di Gioacchino Murat alla campagna di Napoleone in Russia, alla testa di un contingente di soldati napoletani.
    L'attività investigativa, coordinata dalla procura di Napoli, è nata proprio dalla preziosa segnalazione di un antiquario della provincia di Firenze specializzato nel commercio di beni librari e documenti antichi. L'antiquario, appena ha appurato l'importanza di quanto aveva ricevuto a fini di commercializzazione, ha contattato subito il competente Nucleo dell'Arma a Firenze.
    Negli accertamenti successivi, i funzionari dell'Archivio di Stato di Napoli hanno confermato anche loro l'importanza storica, rivendicando immediatamente la pertinenza al proprio Archivio e formalizzando la denuncia di ammanco. I documenti sono stati subito sequestrati, poi altre indagini hanno portato a denunciare per ricettazione di beni culturali, di un 65enne della provincia di Napoli, la cui posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria.
    Il risultato, commenta l'Arma, testimonia l'importanza dei rapporti non solo tra forze di polizia, ma anche tra gli operatori commerciali di settore muniti di una maggiore sensibilità ai beni di proprietà pubblica.
   

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