Importanti interventi di messa in
sicurezza e di restauro, a distanza di 25 anni dagli ultimi, su
circa 30 edifici funerari monumentali delle 200 tombe visitabili
e i relativi apparati decorativi (pitture, stucchi, mosaici,
marmi); nuove misure per migliorare la fruizione e
l'accessibilità del sito di circa 2 ettari, per incrementarne la
valorizzazione e la conoscenza; ed ancora, per far fronte ad
esigenze conservative del patrimonio, il ripristino del pieno
funzionamento del sistema di drenaggio "wellpoint", dotato di
circa 99 sensori, che consente di scongiurare gli allagamenti
delle tombe in caso di innalzamento della falda acquifera. Sono
gli obiettivi del rilevante progetto di restauro e
valorizzazione messo in campo dal Parco archeologico di Ostia
antica per la Necropoli di Porto, nel cuore di Isola Sacra, uno
dei cinque siti archeologici del territorio di Fiumicino,
accanto ai Porti imperiali di Claudio e Traiano, alla basilica
di Sant'Ippolito, al Museo delle Navi ed alle cosiddette Terme
di Matidia (di proprietà della Regione Lazio).
Gli interventi, grazie ad un finanziamento con fondi Cipe di
quasi 2 milioni, assegnati al Parco dal ministero della Cultura,
sono iniziati nell'aprile 2023 e sono ora in dirittura d'arrivo,
con la conclusione stimata entro l'estate 2024. A guidarli è la
funzionaria archeologa, responsabile scientifica del sito,
Cristina Genovese. "Stiamo intervenendo con un grande progetto
di messa in sicurezza e restauro delle tombe che compongono la
Necropoli - spiega all'ANSA il direttore del Parco archeologico
di Ostia antica, Alessandro D'Alessio -. Ci sono interventi di
restauro diretti sui monumenti ma anche importanti operazioni di
rimozione delle cause di degrado, in particolare sul sistema di
drenaggio dell'acqua di falda, per evitare successivi
allagamenti. Insieme al rifacimento di tutta la pannellistica
del sistema informativo, ciò porterà a una maggiore fruibilità
del sito stesso. Stiamo cercando anche di lavorare per
diffondere maggiormente la conoscenza di questo luogo e delle
altre aree archeologiche sul territorio di Fiumicino, poiché
restano un po' al di fuori dei circuiti principali dei
visitatori e turisti".
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