Nel 2023 i Carabinieri del Nucleo
Tutela Patrimonio Culturale di Genova, hanno recuperato 105 beni
d'arte per un valore complessivo stimato di 282.200 euro.
Nell'anno in riferimento si sono verificati 8 furti d'arte
contro i 10 dell'anno precedente, 3 dei quali in danno di luoghi
di culto. L'attività preventiva è proseguita con efficacia
nell'intera regione Liguria: 35 sono state le verifiche sulla
sicurezza eseguite presso musei, biblioteche e archivi, 50 le
aree archeologiche vigilate, 133 le aree tutelate da vincoli
paesaggistici sorvegliate e 210 i controlli effettuati in
occasione di fiere, mercati antiquariali ed esercizi commerciali
di settore. Più di 6mila sono stati i beni culturali sottoposti
ad accertamenti attraverso la Banca dati dei beni culturali
illecitamente sottratti, gestita dal Comando Tpc di Roma che ha
aggiornato i propri sistemi informatici di ricerca e controllo
con il progetto Stolen works of art detection system, che
costituisce un sistema informatico di Intelligenza Artificiale
per la raccolta automatica di dati e immagini provenienti da
web, deep web e social media. L'attività repressiva ha portato
alla denuncia di 24 persone: 10 i denunciati per aver ricettato
beni culturali, 2 per scavo clandestino, 2 per contraffazione di
opere d'arte, 1 per illecita esportazione, 8 quelli per reati in
danno del paesaggio e 1 per altro reato di settore. Il recupero
dei beni culturali trafugati ha riguardato 12 beni di
antiquariato divisi fra dipinti, sculture e beni
librari/archivistici e 92 reperti archeologici di provenienza
illecita. Sequestrato un bene contraffatto.
Nell'ambito della collaborazione con altri Comandi
l'Operation Pandora VIII a leadership spagnola, in cui l'Italia
partecipa col ruolo di co-leader, nel corso della quale i
militari del Nucleo Tpc di Genova hanno sequestrato 2 anfore
archeologiche trafugate dal mar ligure. Una recente indagini
condotta dai Militari dello Speciale Reparto dell'Arma, diretti
dalla Procura della Repubblica della Spezia, ha portato al
recupero del libro a stampa intitolato Oratio dominica in 155
linguas versa et exoticis characteribus plerumque expressa del
1806, contenente la traduzione in 155 lingue del pater noster e
considerato il più vasto catalogo di alfabeti e caratteri mai
pubblicato, trafugato dalla biblioteca apostolica "Comboni" di
Brescia.
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