Tre musei americani hanno
rinviato o cancellato mostre dedicate a Kehinde Wiley, l'artista
afro-americano diventato famoso nel 2018 per il ritratto
ufficiale dell'ex presidente Barack Obama. Sospensioni e
cancellazioni al Joslyn Museum of Art di Omaha in Nebraska, al
Minneapolis Institute of Art e al Pérez Art Museum di Miami
hanno fatto seguito alle accuse di molestie sessuali contro
l'artista emerse nelle ultime settimane.
Wiley rappresenta nelle sue opere monumentali afro-americani
dei nostri giorni nelle pose eroiche con cui i grandi maestri
dell'eta rinascimentale e barocca ritraevano i signori bianchi
del passato. A mettere in piazza il comportamento dell'artista
e' stato per primo in maggio su Instagram il curatore ghanese
Joseph Awuah-Darko, dopo il quale altri due uomini, l'attivista
americano Derrick Ingram e l'artista britannico Nathaniel Lloyd
Richards sono usciti allo scoperto con racconti simili che Wiley
a sua volta ha definito "privi di fondamento". Ieri intanto un
quarto uomo, il fotografo Terrell Armistead, ha accusato Wiley
di averlo aggredito sessualmente nel 2010.
Armistead ha detto di aver incontrato Wiley in un bar di
Chelsea, di aver accettato un suo invito, essersi addormentato a
casa dell'artista e di essersi svegliato mentre Wiley faceva
sesso orale con lui.
Lo show di Minneapolis, parte di una sequenza itinerante
passata da San Francisco e Houston e intitolata "Archeologia del
Silenzio" e' stata cancellata alla luce delle accuse. La stessa
mostra doveva proseguire in luglio al Perez di Miami che ha
deciso per il momento di sospendere il progetto.
La rassegna in Nebraska, intitolata "Kehinde Wiley: Omaha"
doveva aprire in settembre ma secondo la stampa locale non si
fara'. Avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello dei
programmi per la riapertura del museo dopo due anni di lavori di
ristrutturazione. Intanto una petizione online lanciata da
Awuah-Darko in cui si chiede un'inchiesta alle gallerie che
rappresentano Wiley ha raggiunto circa un migliaio di firme.
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