Nella nuova Galleria dei Re - fiore all'occhiello del Museo Egizio che sta per festeggiare i duecento anni - la luce sarà un elemento fondamentale. Arriverà dalle finestre aperte su piazza Carignano e sul cortile interno e sarà esaltata dal pavimento bianco. Sarà recuperato l'ingresso con la scritta Museum e si entrerà da una porta in legno che ha elementi esoterici: le statue saranno abbassate consentendo un contatto più intimo con il pubblico e le sfingi si guarderanno vicendevolmente, come al tempio di Karnak da dove arrivano. Dal centro di piazza Carignano di sera si potranno vedere le statue come al Louvre. È il direttore Christian Greco a svelare al pubblico, per la prima volta, il progetto in una conferenza sui 200 anni del Museo. "Dalla vostra reazione capirò se devo dare le dimissioni e trovarmi un altro lavoro", ha scherzato prima di illustrare il nuovo allestimento curato dallo studio olandese Oma, selezionato con un concorso internazionale tra 47 dei più grandi studi di architettura del mondo. Greco ha parlato di emozione forte nel rivedere le volte delle sale e le due lapidi che erano invisibili nell'allestimento curato dallo scenografo Dante Ferretti, una dedicata a Bernardino Dovetti e l'altra con lettere in oro che ricorda il viaggio del padre dell'Egittologia, Jean François Champollion, a Torino e al Museo. I lavori per il nuovo Egizio fervono anche in piena estate. Per completarli bisognerà aspettare il 2025 e questo era noto. C'è però una variazione sulla tabella di marcia: la nuova Piazza Egizia, l'iconica copertura in vetro e acciaio fulcro della riqualificazione e del riallestimento del museo per il bicentenario, non sarà pronta il 20 novembre quando ci sarà l'inaugurazione con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Bisognerà aspettare il 2025, fra giugno e settembre. "Quando ho visto il cronoprogramma per me è stata una tragedia immensa, mi sono detto 'abbiamo fallito'", ha confessato Greco. "Poi un mio collega, Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery, che sta facendo imponenti lavori di restauro, mi ha detto: 'Il bicentenario è troppo importante per festeggiarlo solo un anno. A Londra i festeggiamenti dureranno tre anni'. Un genio. Questo diventa il mio claim. Il bicentenario continuerà anche nel 2025", ha detto il direttore dell'Egizio. Intanto il 9 agosto ritorna al museo il corredo di Nefertari, dopo otto anni in tour mondiale, e il 4 ottobre sarà inaugurato uno spazio di mille metri quadri con più sale dedicate alla ricerca. A novembre saranno pronti anche il Tempio di Ellesjya che si potrà visitare gratuitamente e la nuova Galleria dei Re. Nel 2025, oltre al completamento della copertura, che sarà leggera e del tutto reversibile, ci sarà l'Infopoint condiviso tra Accademia delle Scienze e Museo Egizio. Nel portico barocco ci sarà una libreria e sarà completato l'antico giardino egizio. Dall'ingresso di via Accademia delle Scienze si potrà accedere gratuitamente alla piazza, alla libreria, al giardino, all'ipogeo e al tempo di Ellesija.
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