Si avvia all'ultima fase il restauro della Sala delle Asse del Castello, spazio che ha riservato non poche sorprese, a partire dalla scoperta del grande monocromo leonardesco rappresentante 16 piante di gelso con radici che era nascosto sotto strati di calce.
Dopo anni di lavori e di studio la giunta comunale ha dato il via libera al progetto di fattibilità tecnica ed economica del restauro. Il costo previsto è di 1 milione 625 mila euro (finanziati da Comune e fondazione Cariplo). Avvio dei lavori dal 2025 con fine prevista nel 2026. La sala quindi potrà aprire al pubblico in tempo per le Olimpiadi di Milano-Cortina.
Leonardo da Vinci ha lavorato fra il 1497 e il 1499 alla sala delle Asse, dove comunque erano già intervenuti altri artisti.
Nel suo progetto le pareti della sala dovevano magicamente 'scomparire', mostrando, sotto un gigantesco padiglione vegetale sorretto da 16 alberi di gelso moro, il paesaggio all'esterno, con in lontananza rocce scoscese, poche case, una chiesa e un campanile.
Ma la sala, come Ludovico il Moro che aveva commissionato l'opera a Leonardo, e come l'intero Castello, ha avuto alterne vicende. Una volta che la struttura è diventata una caserma militare, anche la sala ha cambiato uso ed è stata trasformata un ricovero per cavalli, con pareti ricoperte da strati di scialbo, ovvero di calce, a nascondendo i 'tesori' sottostanti.
E poi, a fine Ottocento, è intervenuto il restauro dell'architetto Luca Beltrami che ha fatto ridipingere le volte e le lunette del soffitto.
E' nel 2006 che sono iniziate le analisi esplorative, poi nel 2013 l'inizio del restauro con la messa in sicurezza del monocromo di Leonardo e il lavoro esplorativo sulle pareti che ha permesso di scoprire disegni preparatori del progetto decorativo.
Nel 2015, durante i sei mesi di Expo, la sala è stata aperta per permettere di ammirare, anche grazie a elementi multimediali, il 'Leonardo ritrovato' con una mostra che ha avuto 350 mila visitatori. Poi nuovamente i lavori di ricerca e studio si sono fermati nel 2019 per permettere la visione della sala in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo e ancora per un breve periodo nel 2020. Adesso il restauro entra nel vivo con l'ultima parte dei lavori di restauro prima della riapertura definitiva.
"Un progetto atteso da tempo - ha sottolineato l'assessore alle Risorse finanziarie Emmanuel Conte - per un unicum nella storia dell'arte, che procederà in parallelo ad altri grandi cantieri della cultura come la Beic e il Museo del Novecento, nello spirito di una città capace di valorizzare i tesori del proprio passato mentre si apre al futuro creando nuovi luoghi di bellezza, cultura e arte".
"La Sala delle Asse - ha sintetizzato l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi - potrà dunque essere riaperta definitivamente, dopo anni di studi, saggi, indagini e restauri parziali sulle pareti e sulla volta, e ammirata da tutti i cittadini e le cittadine e i visitatori che arriveranno a Milano per le Olimpiadi 2026".
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