Un giovane artista venezuelano,
Andres Perez, ha vinto con una serie di opere ispirate ai legami
queer e non tradizionali il XV Premio fotografico
dell'Organizzazione internazionale italo-latino americana (Iila)
mentre la menzione d'onore è toccata a Veronica Javier,
uruguayana, con lavori ispirati alla storia della sua famiglia,
di origine italiana. Sono stati scelti tra 300 partecipanti al
concorso, tutti fotografi latinoamericani under 40, che hanno
interpretato, ognuno a suo modo il tema proposto quest'anno:
'Identità. Così uguali, così diversi'.
I loro lavori, insieme a quelli del vincitore dello scorso
anno, il peruviano Enrique Pezo, e alle foto di Dario De
Dominicis, sono esposti in una mostra aperta da oggi fino al 27
ottobre al Museo di Roma in Trastevere, realizzata con il
contributo del Ministero degli Esteri in collaborazione con i
Paesi latinoamericani membri dell'IILA e il Centro Sperimentale
di Fotografia Adams.
"Compito dell'Iila è creare ponti tra i popoli e affermare il
valore del dialogo pur nelle differenze tra i 21 Paesi
dell'America Latina che vi aderiscono - ha detto il segretario
generale Antonella Cavallari inaugurando la mostra - e ci è
parso importante quest'anno soffermarci su un tema così intimo e
umano come quello dell'identità dopo anni dedicati a temi più
collettivi e collaterali ai nostri progetti quali la sicurezza
alimentare o la transizione ecologica".
Un tema, del resto, molto sentito da tutti gli artisti
coinvolti e dalla giuria che ha voluto premiare le opere più
coraggiose e incisive tra quelle presentate. Andres Perez,
venezuelano ma dal 2019 emigrato a Bogotà, in Colombia, è
partito da alcune foto di famiglia per realizzare un progetto
dal titolo 'Famiglia morta', rielaborandole per esprimere il
senso dell'identità non binaria violata dal sistema patriarcale
rivelando anche l'esistenza di Centri di 'terapia' per chi non
si riconosca nei canoni tradizionali. Veronica Javier usa invece
delle teche con foto e oggetti per ripercorrere la storia della
sua famiglia segnata da un forte matriarcato, compresi alcuni
ricordi delle sue ave emigrate in Uruguay da Massascuso, in
provincia di Salerno. Enrique Pezo, peruviano dell'Amazzonia,
vincitore dell'edizione 2023, espone il frutto del suo premio,
un soggiorno a Roma, durante il quale ha cercato l'incontro tra
la simbologia amazzonica e le rappresentazioni antico romane
del serpente. Arricchiscono la mostra alcune foto di De
Dominicis scattate in Brasile sul tema della devozione.
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