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Pietre e venature di calcedonio nella Cava dei bianchi

Pietre e venature di calcedonio nella Cava dei bianchi

Contribuì a nascita dell'Opificio delle pietre dure di Firenze

PISA, 18 settembre 2024, 11:40

Redazione ANSA

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Pietre e venature di calcedonio colorano un'intera collina, la cosiddetta "Cava dei bianchi" che nel 1500 contribuì in maniera determinante alla nascita dell'Opificio delle pietre dure di Firenze. L'ANSA l'ha potuta visitare nel corso di un trekking all'interno della Tenuta di Monterufoli, tra la Val di Cecina e la Val di Cornia, in Toscana, quando si è già nella provincia di Pisa.
    "Qui tra il 1500 e il 1600 la famiglia dei Medici inviava i suoi uomini, il cosiddetto commesso fiorentino, a scegliersi le preziose pietre di calcedonio per iniziare a realizzare il mosaico fiorentino nell'ottica di uno sviluppo artistico della Toscana", racconta Gabriele Macelloni, agronomo della Tenuta e guida del cammino, conoscendo ogni recondito angolo di questo territorio incontaminato che compone anche la Riserva naturale di Monterufoli. "Oggi - racconta ancora Macelloni - nell'Opificio delle pietre dure si trova un'ala dove sono esposti vari calcedoni di Monterufoli, che per la loro particolare colorazione sono praticamente unici in Europa". "Un tipo di calcedonio simile a quello che si può ancora ammirare qui lo possiamo trovare solamente in Brasile", sottolinea la guida.
    Arrivando sulla cava non si fa fatica a vedere da vicino le vene colorate di queste pietre che riflettono la luce del sole.
    Oltre alle vene è possibile toccare con mano veri e propri pezzi di calcedonio di varie dimensioni che, per le forme assunte, sembrano degli autentici gioielli. Pietre lisce, ma anche ruvide che caratterizzano il percorso che porta proprio nel cuore della "Cava dei bianchi" da dove si può ammirare un panorama mozzafiato che si raggiunge proseguendo il trekking all'interno della Tenuta che si sviluppa su oltre mille ettari di boschi, vigneti, sentieri e cascate d'acqua. Fino ad arrivare all'antico tracciato della ferrovia lignitifera, ribattezzato l'anello dei ponti fantasma. Un viaggio nel tempo che conduce in quella che era la vecchia stazione ferroviaria, oggi trasformata nel resort della Tenuta, una sorta di punto di arrivo e partenza di questo angolo di paradiso.
   

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