"Oggi è il mio ultimo giorno al Museo
Nazionale Romano. Il ministro della Cultura non ha ritenuto
opportuno rinnovare il mio contratto alla direzione del museo.
Quattro anni di grande lavoro, che ha portato ad importanti
realizzazioni, malgrado le condizioni difficili, dal Covid al
rincaro dell'energia, nel contesto della generale carenza di
personale e di riduzione degli stanziamenti di funzionamento".
Lo scrive il una lettera aperta il direttore del Museo, Stéphane
Verger.
Nella lettera, pubblicata integralmente da Archaeoreporter,
Verger cita "mostre importanti: Tota Italia, Vita Dulcis,
L'istante e l'eternità, Dacia… Concerti, incontri, performances,
moda e tanta creazione contemporanea per far rivivere l'antico:
Ai Weiwei, Vezzoli, Cragg, Araujo, Marin, Pelletti ed Elisabetta
Benassi", ma soprattutto "la progettazione complessiva e la
messa in cantiere dell'ambizioso programma 'Urbs. Dalla città
alla campagna romana' verso un nuovo Museo Nazionale Romano,
lasciato oggi nelle condizioni di essere completato nei tempi
previsti, per la fine del 2026. L'Altana restaurata di Palazzo
Altemps. La pedonalizzazione del piazzale davanti al Museo
dell'Arte Salvata, aperto nel 2022, grazie ad una proficua
collaborazione con Roma Capitale. L'entrata storica e le grandi
aule delle Terme di Diocleziano, la sezione della prima Roma
intorno al chiostro di Michelangelo. Il restauro delle facciate
e l'adeguamento degli impianti di Palazzo Massimo. E la Crypta
Balbi, lasciata all'abbandono per anni, pericolante, pericolosa,
invasa da migliaia di cassette di materiale archeologico
dimenticato da tutti. È stato un lungo percorso di messa in
sicurezza, svuotamento ragionato, rilievo digitale, scavo
archeologico, prima della progettazione complessiva di un nuovo
quartiere culturale, con varie funzioni di ricerca, archivio,
convivialità nel cuore di Roma. E con un percorso museale
ampliato, fino alle vicende del ventesimo secolo, in prossimità
del quartiere ebraico e del luogo di ritrovamento del corpo di
Aldo Moro. Oggi i cantieri di riqualificazione architettonica
sono partiti, nelle condizioni di essere terminati come previsto
nel 2026".
Ringraziando "tutta la squadra e il personale del museo e gli
amici romani e italiani che hanno sostenuto e apprezzato la mia
attività", Verger parla di "un giorno di amarezza per le cose
immaginate, progettate e in corso di realizzazione che non potrò
seguire fino alla fine ma che spero non saranno abbandonate o
stravolte. Un giorno di gioia anche all'idea di ritrovare Parigi
e di riprendere lo studio e l'insegnamento all'École Pratique
des Hautes Études, che mi mancavano e che saranno arricchiti
dalla conoscenza intima e, mi sento di dirlo, esaustiva delle
straordinarie collezioni del Museo Nazionale Romano".
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