(di Francesca Chiri)
Video esplicativi che mutano i loro
sistemi dal mondo del gaming e del cinema e che puntano a
rendere contemporanei i racconti dei miti antichi. E pannelli
fisici con brevi approfondimenti, fatti con la Comunicazione
Aumentativa Alternativa un metodo studiato per le persone che
hanno difficoltà nel leggere testi complessi e che traduce le
parole dei testi in piccoli disegni.
E' davvero all'insegna dell'accessibilità, anzi
dell'iper-accessibilità, la mostra aperta al Museo Nazionale
Etrusco di Villa Giulia: "Miti greci per principi dauni", che
espone 25 reperti, tra cui un importante gruppo di vasi apuli ed
attici a figure rosse, restituiti dall'Altes Museum di Berlino
alla fine di una felice operazione di diplomazia culturale.
Il museo tedesco aveva infatti conservato i reperti tra le sue
collezioni di antichità classica dopo averli acquistati da un
commerciante di antichità: si trattava però di beni trafugati
dal noto trafficante d'arte Giacomo Medici e rivenduti in
Svizzera. Ora però tornano in Italia.
"Non è stata una restituzione da poco: si tratta di oggetti tra
i più apprezzati dai visitatori del nostro museo. Ma è una
restituzione in linea con una politica trasparente di gestione
dei beni archeologici nell'interesse comune di difenderli dal
traffico illecito, dai saccheggi e dagli scavi illegali" dice
l'ambasciatore tedesco in Italia Lucas Hans Dieter.
E d'altra parte il rientro dei beni in Italia è a suo modo
"compensato" da un programma di prestiti "di ritorno", a lungo
termine, normati da un accordo culturale internazionale, grazie
al quale andranno in Germania per otto anni (4+4 in realtà)
alcune opere italiane provenienti dai Parchi archeologici di
Paestum e Velia e dal Museo archeologico nazionale di Napoli.
Grazie a questa operazione, che è anche di promozione della
ricchezza archeologica italiana, andranno a Berlino due lastre
funerarie provenienti dalle tombe dipinte dai lucani conservate
nei depositi di Paestum e un elmo e una corazza custodite nei
depositi del Mann: tutti manufatti datati tra il IV e il III
secolo a.C.
Le lastre funerarie, sul modello della famosa tomba del
tuffatore, raccontano, una, il ritorno di un guerriero mentre
l'altra raffigura scene di lotte e duelli. Lastre bellissime
come le tante che raffigurano scene di vita quotidiana e di riti
funebri conservate al Museo Archeologico di Paestum e che in
questo caso provengono da sepolture lucane. L'elmo e la corazza,
che mostra in rilievo una testa d'Atena, sono esemplari di
provenienza magnogreca.
Così come sono in parte attici e in parte apuli i grandi vasi
a figure rosse, anche loro raffiguranti episodi del mito greco,
esposti a Villa Giulia. Il loro racconto è stato
affidato ad un innovativo progetto espositivo che non vuole
lasciare indietro nessuno e che rientra, spiega il direttore
generale musei e curatore della mostra, Massimo Osanna, in una
linea di intervento "a cui stiamo molto lavorando al Mic" e che
in questo caso, "grazie a pannelli iper-accessibili e nuove
tecnologie viene declinata a 360 gradi". E infatti chi entra
nelle sale dell'esposizione viene accolto in un ambiente buio in
cui i vasi vengono a turno illuminati da un fascio di luce che
accompagna il racconto dei miti che vi sono raffigurati. Un
viaggio alla portata di tutti e dove alcuni grandi schermi si
servono di sistemi mutuati dal mondo del gaming e del cinema per
raggiungere meglio i visitatori, per rendere l'esperienza più
contemporanea e soprattutto fruibile ad ogni genere di pubblico,
anche con l'ausilio del linguaggio Lis e dei sottotitoli in
inglese per gli stranieri. L'allestimento prevede anche la
presenza di pannelli esplicativi con alcuni brevi
approfondimenti tematici dei contenuti dei video, arricchiti
dalla traduzione supportata dall' Associazione Nazionale di
Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del
neurosviluppo. Testi in Easy to read e in Comunicazione
Aumentativa Alternativa (CAA), destinata a persone con bisogni
comunicativi complessi, che offrono la possibilità di comunicare
tramite canali che si affiancano a quello orale.
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