(di Alessandra Baldini)
Assieme al patrimonio
architettonico a Gaza, le coste minacciate dall'erosione e un
importante edificio di Kiev, il World Monuments Fund ha messo
nelle liste 2025 dei siti da salvare anche la Luna. La non
profit americana che periodicamente mette sotto osservazione 25
luoghi o monumenti del mondo in pericolo, ha lasciato per una
volta il pianeta Terra per puntare i riflettori sul satellite
dove non meno di 90 siti sono minacciati dalla nuova corsa alle
esplorazioni e dal turismo spaziale.
Con il suo tessuto urbano devastato da mesi di bombardamenti
non stupisce che Gaza sia entrata nella lista del 2025: "Una
porta tra Asia e Africa, la Striscia è stata crocevia di culture
dai tempi del Neolitico ma ora, sulla scia del conflitto del 7
ottobre 2023, la sua eredità archeologica e architettonica ha
sofferto danni e distruzioni senza precedenti", hanno constatato
gli esperti del WMF che nell'elenco hanno incluso, tra l'altro,
anche le coste minacciate dall'erosione in Kenya, 66 fari del
Maine, la Casa dell'Insegnante a Kiev danneggiata da un missile
russo e le Assembly Rooms di Belfast in Irlanda del Nord che
attivisti vorrebbero trasformare in un Museo dei Conflitti e
della Pace.
È una coincidenza che l'annuncio del Wmf abbia coinciso con
il primo annuncio della tregua a Gaza e un inizio di anno vivace
nella corsa spaziale. "La Luna sembra fuori dai nostri
obiettivi. Ma con gli esseri umani che sempre più si avventurano
nello spazio, pensiamo che sia il momento giusto per
organizzarci:", ha detto la presidente e Ceo dell'organizzazione
Bénédicte de Montlaur dopo che ieri due veicoli privati sono
partiti per il satellite della Terra su un razzo della Space X
di Elon Musk, mentre oggi è andato in orbita il New Glenn di
Jeff Bezos.
Tra i siti potenzialmente messi a rischio dalle ambizioni
spaziali dei tycoon, ma anche da governi intenzionati a
esplorare e sfruttare le risorse del satellite e di altri
operatori privati, c'è il Mare della Tranquillità dove fecero i
primi passi gli astronauti dell'Apollo 11 Neil Armstrong e Buzz
Aldrin. Dal 2020 gli Stati Uniti e altri 51 Paesi hanno firmato
gli Accordi Artemis che elencano norme non vincolanti per
l'esplorazione lunare, anche a tutela dei siti di approdo di
missioni storiche,
Esiste anche un trattato vincolante dell'Onu per la
protezione dei siti lunari, ma poco progresso è stato fatto per
arrivare a una firma . "La Luna non appartiene a nessuno. Ma è
un simbolo di speranza e del futuro", ha detto de Montlaur -
mentre per Jonathan Bell, vicepresidente dei programmi del WMF,
"non è lontano il giorno in cui ci saranno visite turistiche
sulla Luna e mettere il satellite in lista è una magnifica
opportunità di far conoscere il bisogno e il valore di
conservarla".
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