Finanziamenti aumentati del 60% con un fondo ad hoc per il settore che non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro, criteri di selezione automatici e più efficienti. Ma anche il potenziamento del credito di imposta, incentivi per chi investe e per le nuove sale, abolizione della censura di Stato. Con il sì definitivo della Camera - che l'ha approvata oggi con 281 voti a favore, 97 contrari e 17 astenuti- diventa realtà la nuova legge per il cinema. Il testo "sarà in vigore già da gennaio 2017", annuncia soddisfatto a Montecitorio il ministro della Cultura Franceschini. Che ringrazia anche l'opposizione ("ha dimostrato che può esserci un confronto serio e non pregiudiziale") e sottolinea: "E' una riforma attesa da decenni, mette a disposizione più risorse al settore in maniera automatica e pone fine alla discrezionalità". Le associazioni di settore applaudono, dai produttori dell'Anica, con il neo presidente Rutelli che parla di "prima legge di sistema", agli esercenti di Anec e Anem che sottolineano come la legge permetterà nei prossimi anni di potenziare i circuiti delle sale. E se Lorenza Bonaccorsi, relatrice alla Camera del provvedimento, sottolinea la "promessa mantenuta", la relatrice al Senato Di Giorgi parla di "conquista che dà coraggio e nuovi entusiasmi per le sfide future". Ecco le principali novità: - NASCE IL FONDO CINEMA E AUDIOVISIVO: si chiamerà Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo. Sosterrà interventi per il settore attraverso incentivi fiscali e contributi automatici che unificano le attuali risorse del Fus Cinema e del Tax Credit. La sua dotazione non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui (a fronte degli attuali circa 200 allocati su diversi fondi). Dal 2017 il complessivo livello di finanziamento del fondo sarà commisurato annualmente all'11% delle entrate Ires e Iva del settore. - ABOLITE LE COMMISSIONI MINISTERIALI PER I FINANZIAMENTI: al loro posto un sistema di incentivi automatici per le opere italiane. Nascono i contributi automatici la cui quantificazione avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. - CONTRIBUTI SELETTIVI A PROGETTO: una quota del fondo (tra il 15 e il 18%) viene destinata ogni anno al sostegno di opere prime e seconde, giovani autori, start up, piccole sale, festival e rassegne di qualità, contributi per Biennale di Venezia, Istituto Luce Cinecittà e Centro Sperimentale Cinematografia. - INCENTIVI FINO AL 30% PER CHI INVESTE IN CINEMA E AUDIOVISIVO: è previsto un potenziamento del credito di imposta. Ne possono beneficiare: le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione; i distributori che programmano il cinema italiano, incentivando la concorrenza e aumentando le quote di mercato; le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere; le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano; gli esercenti che gestiscono le sale. Il Tax Credit aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti che si distribuiscono il film in proprio e per le imprese esterne che investono in film che accedono ai contributi selettivi. - FONDO DI GARANZIA: Si prevede un fondo di garanzia di 5 milioni di euro l'anno, che costituisca una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per garantire operazioni di finanziamento per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici. - 120 MLN IN 5 ANNI PER LE NUOVE SALE: un piano straordinario per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove. - NASCE IL CONSIGLIO SUPERIORE PER CINEMA E AUDIOVISIVO: in sostituzione della sezione cinema della Consulta dello Spettacolo viene istituito un Consiglio superiore sul tipo di quello che già esiste per i beni culturali. Sarà composto da 11 membri di alta competenza ed esperienza e dai rappresentanti delle associazioni. - SPARISCE LA 'CENSURA DI STATO': non più commissioni ministeriali a valutare i film, il provvedimento prevede una delega al governo per definire un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza i produttori e i distributori cinematografici. Lo Stato interviene e sanziona solo in caso di abusi. (
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