Una vera e propria favola-musical che incanta e fa sognare questo The Shape of Water di Guillermo Del Toro, film in corsa per gli Usa in questa 74/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Un capolavoro di musica, mistero, fumetto noir e sentimenti che guarda già di diritto al Palmares veneziano come agli Oscar. Il film con Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg e Octavia Spencer ci porta negli Stati Uniti del 1963 in piena guerra fredda dove è racchiuso un misterioso uomo-pesce. '
'Il modo migliore per raccontare le cose, anche quelle serie, è la favola - dice al Lido il regista messicano de Il labirinto del fauno -. Verso le favole gli adulti non hanno difese. Appena gli dici 'c'era una volta' tutti si lasciano andare''. E aggiunge: ''Nonostante sia un film d'epoca, il film tratta in fondo di argomenti contemporanei. L'America di oggi non è molto diversa di quella di allora, c'è ancora il razzismo, il sessismo e la paura del futuro, ma per fortuna anche l'amore che è la forza più grande del mondo''.
Il film, che in Italia sarà distribuito da Fox, ci porta appunto in un laboratorio del governo americano che sembra disegnato per un fumetto di supereroi. Qui troviamo Elisa (la straordinaria attrice inglese Hawkins) algida e sexy allo stesso tempo. Una donna delle pulizie muta ("la principessa senza voce") che, con efficienza, va su e giù per il laboratorio insieme alla sua amica di colore Zelda (Spencer). Ma in questa struttura, dove a comandare la sicurezza è il cinico Strickland (Shannon), vive una creatura mostruosa quanto affascinante, un dio-pesce-antropomorfo che alla fine riesce a comunicare ed anche amare, riamato, l'impacciata Elisa.
The Shape of Water tratta ''di vari argomenti - spiega ancora il regista de Il labirinto del fauno -. Si balla, si fa sesso e c'è anche una deriva politica, quella dell'amore che vince sulla paura. Certo c'è anche la favola della 'Bella e la bestia', ma qui non nella versione puritana. Elisa fa sesso, si masturba, e tutto questo in modo naturale''. E' vero, aggiunge ''il dio-pesce non ha un nome, volevo fosse così. E' solo un essere che per molti è una cosa sporca e, per altri, un essere sacro, un po' come Teorema di Pasolini''. Per quanto riguarda il progetto su Pinocchio, dice Guillermo Del Toro: ''sono dieci anni che cerco finanziamenti e ho già pronte marionette e disegni, ma per tutti i film che voglia fare mi complico sempre la vita. Ho avuto molte telefonate dagli Studios per il mio Pinocchio 'antifascista' (il film è ambientato in Italia tra le due guerre), ma poi non se ne fa più nulla''. Tra le curiosità, la bravissima Sally Hawkins aveva scritto prima di Del Toro una breve sceneggiatura per un corto in cui una donna si innamora di un Tritone: ''quando mi ha chiamato Del Toro e mi ha detto del mio ruolo - ha detto l'attrice oggi al Lido, mi è cascato il telefono dalle mani''.