Istituzioni e cittadinanza si sono
riunite per per i funerali a Pesaro di Gianfranco Mariotti,
l'ultimo saluto al padre del Rossini Opera Festival (Rof), ex
storico sovrintendente del Rof, il cui progetto fu elaborato nel
1980, e poi presidente onorario, deceduto a 91 anni lo scorso 20
novembre. Il ricordo del sindaco Andrea Biancani e del
vicesindaco assessore alla Cultura e presidente del Rof Daniele
Vimini, anche presidente del Festival, durante le esequie.
"Gianfranco Mariotti - ha detto il primo cittadino - un uomo
eccezionale, lungimirante e dalla mente sopraffina, a cui ero
legato da un rapporto di stima e fiducia e con il quale
intrattenevo un costante e piacevole contatto. La sua cifra
culturale ha plasmato la nostra città nel corso degli ultimi
decenni e Pesaro, tutta Italia e il mondo devono a lui
tantissimo per il miracolo di bellezza che è riuscito a
costruire attorno al Rossini Opera Festival. Una figura capace
di valorizzare il mondo culturale e musicale del nostro
territorio".
"Il conferimento che celebriamo quest'anno di Capitale
italiana della cultura, - ha osservato Biancani - è dovuto molto
al lavoro costruito nel corso degli anni, con fatica e passione
da Gianfranco, che ci ha lasciato un'eredità di caratura
mondiale, quella del Rof - di cui non saremo mai abbastanza
riconoscenti ma che ci impegneremo, negli anni, con il suo
esempio e modello, a promuovere e custodire come siamo abituati
a fare con i doni preziosi". "Gianfranco, ti ricorderò per
sempre - ha concluso - come una figura illuminata, capace e
speciale. Hai dato tanto alla nostra città e che ci mancherai
immensamente".
"Tenere il commiato per Gianfranco Mariotti, in occasione di
Santa Cecilia, patrona della musica, dei musicisti e dei
cantanti, - ha detto il vice sindaco Vimini - rende ancora più
universale quel senso di gratitudine che dobbiamo alla sua
figura e alla visione lungimirante che è stato capace di
diffondere a Pesaro, in Italia e nel mondo. Una vita, quella di
Gianfranco, fatta di sacrifici per la sua professione, portata
avanti al fianco dei pazienti e assieme al resto dell'attività
politica e culturale di cui faceva parte. Ha rappresentato una
visione alta delle intuizioni, come quella del Rof, che ha
saputo alimentare e custodire".
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