Tre francesi, Catherine Corsini (65 anni), Julia Ducournau (37 anni) e Mia Hansen-Love (40 anni) e l'ungherese Ildikó Enyedi (65 anni). Questo il poker di donne in corsa per la Palma d'oro nella 75/ma edizione del Festival al via dal 6 luglio.
Quattro registe da seguire con la giusta attenzione anche per il legittimo favore che potrebbero ottenere da una giuria a maggioranza femminile. Temi affrontati? Dalla omosessualità al femminile al dramma horror, dal melodramma soprannaturale alla favola sentimentale come è per THE STORY OF MY WIFE della regista ungherese Ildikó Enyedi che ha vinto la Caméra d'or proprio a Cannes nel 1989 per IL MIO XX SECOLO e poi l'Orso d'oro a Berlino nel 2017 con CORPO E ANIMA.
Questa volta Enyedi ambienta la sua storia negli anni '20 con protagonista Jacob Störr (Gijs Naber), capitano di una nave mercantile, che quasi per scommessa accetta di proporsi alla prima donna che avesse fatto il suo ingresso nella taverna di porto da lui frequentata. Ed è così che il capitano si ritrova in un appartamento di Parigi con Lizzy (Léa Seydoux), la sua giovane, avvenente e misteriosa sposa. Sesto lungometraggio della regista ungherese, il film coprodotto da Rai Cinema ha nel cast Louis Garrel e gli italiani Sergio Rubini e Jasmine Trinca. La sceneggiatura a cura della stessa regista è tratta dal romanzo omonimo di Milan Füst.
Dagli anni Venti si passa al 2018 con LA FRACTURE di Catherine Corsini, ambientato a Parigi durante le proteste dei Gilet Gialli. Raf (Valeria Bruni Tedeschi) e Julie (Marina Foïs), coppia di donne-amanti sull'orlo di una rottura, si ritrovano coinvolte loro malgrado in una grande manifestazione parigina, finendo addirittura in ospedale. E sarà una lunga notte.
Grande attesa poi per TITANE, opera seconda della regista francese Julia Ducournau che ha al suo attivo un film d'esordio straordinario come RAW, racconto della prima settimana di una vegetariana alla scuola di veterinaria dove scopre un inaspettato gusto per la carne umana.
Infine, Mia Hansen-Love porta in concorso BERGMAN ISLAND che si annuncia come una sorta di melodramma soprannaturale. Sicuramente in questo film entra in gioco una fascinazione, una sindrome che colpisce una coppia di americani che si ritira a Farö per scrivere un film e si ritrova poi come prigioniera di un mito: quello appunto di Bergman. Nel cast: Mia Wasikowska, Tim Roth e Vicky Krieps.