C'è una domanda ricorrente, 'Dov'è
il diavolo?' in Luzifer dell'austriaco Peter Brunner, il film,
ispirato a una storia vera, prodotto da un maestro nel mostrare
le fragilità umane, fisiche e morali, come Ulrich Seidl, che
debutta nel concorso internazionale del Locarno Film Festival,
dove potrebbe conquistare qualcuno dei maggiori premi.
A fuggire dal diavolo è Maria (Susanne Jensen, in una
performance strepitosa, nella quale si mette totalmente in
gioco, emotivamente e fisicamente), una madre votata a Dio, dopo
un passato da bambina abusata e giovane donna alcolista che per
salvare se stessa e il figlio Johannes (l'altrettanto bravo
Franz Rogowski, che è anche protagonista del nuovo film di
Gabriele Mainetti, Freaks out) dalle tentazioni, ha deciso di
isolarsi con lui in un paesaggio montano apparentemente
incontaminato. Il ragazzo, ora ventenne, non è andato a scuola,
possiede le facoltà mentali di un bambino ed ha per unico amico
Arthur, l'aquila che ha allevato. La vita di madre e figlio
scorre tra preghiere, ricordi devoti del compagno morto della
donna, che l'ha salvata, e punizioni corporali, spesso
autoinflitte, basate soprattutto su acqua gelata e cilicio. Un
mondo irreale di fede delirante che rischia di venire annientato
da alcuni speculatori interessati a quella parte di montagna.
Un'intrusione che annienta le certezze dei due protagonisti, fa
emergere alcuni devastanti segreti e porta a un esorcismo.
Per essere credibili "ci siamo ascoltati a vicenda - ha
spiegato Rogowski al Festival - e poi CON un po' di 'gentile
aggressività' abbiamo messo i nostri bisogni giornalieri da
parte. Il regista, Peter Brunner e Susanne Jensen mi hanno
aiutato ogni giorno con un'energia che ispirava".
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