Amber Heard mostrerebbe sintomi di un disturbo borderline della personalità che comporta "uno sforzo estremo per essere al centro dell'attenzione", precedente alla sua unione con l'attore Johnny Depp che ora lo accusa, in un tribunale della Virginia, di avergli rovinato la carriera con false accuse di violenza domestica.
Lo ha detto una psicologa forense, Shannon Curry, al processo, secondo quanto riportato dall'agenzia Pa.
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"Le persone con questo disturbo possono reagire in modo violento e aggressivo" (ANSA)
LE PAROLE DI CURRY SU HEARD ALL'AUDIENZA
Secondo Curry, Heard soffriva di disturbo borderline di personalità e disturbo istrionico di personalità, che possono comportare "tattiche di manipolazione per cercare di soddisfare i propri bisogni".
Non soffrirebbe invece, come da lei affermato, di disturbo da stress post traumatico (PTSD) dovuto alla sua relazione con Johnny Depp. Sentita al processo, Curry è stata accusata dagli avvocati di Amber Heard di potenziale pregiudizio, per essere stata assunta da Johnny Depp, accusa respinta dalla consulente.
DEPP ACCUSA HEARD DI AVERGLI ROVINATO LA CARRIERA
Nel corso del processo, Depp, che chiede all'ex moglie 50 mila dollari, afferma che Heard gli ha distrutto la carriera scrivendo un articolo di opinione sul Washington Post in cui, senza nominarlo esplicitamente, affermava di essere stata vittima di violenza domestica. L'attore ha poi, detto di aver appreso da una intervista di un executive della Disney uscita due giorni dopo l'articolo di Amber, che non sarebbe tornato a recitare in un potenziale sesto film della franchise "Pirati dei Caraibi". Depp ha aggiunto che avrebbe voluto girare il film per dare ai personaggi, "L'addio che si meritavano".
L'ATTORE SI DIFENDE DALLE ACCUSE DI VIOLENZA DOMESTICA
"Non ho mai picchiato Amber in quel modo, né ho mai picchiato una donna in vita mia", così Depp ha respinto le accuse della l'ex moglie quando nei giorni scorsi ha parlato in tribunale. Il divo di Hollywood ha anche ammesso: “Le droghe sono sempre state una medicina per me, un agente per intorpidire il dolore che mi porto dietro dalla giovinezza”.
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