I diritti delle donne "sono
attaccati in molti Paesi, ad esempio in Polonia o negli Stati
Uniti. E' un'offensiva da parte dell'estrema destra, che non ha
mai abbandonato l'immagine delle donne a casa a fare figli, un
ideale anche fascista. Lo dice la scrittrice francese Annie
Ernaux, premio Nobel per la letteratura 2022, conversando con i
giornalisti alla Festa del cinema di Roma, dove ha presentato il
suo documentario Annie Ernaux: I miei anni Super-8, da lei
realizzato insieme al figlio David Ernaux-Briot (con lei a Roma)
che sarà distribuito prossimamente in Italia da I Wonder
Pictures. Un viaggio nel tempo attraverso i filmini famigliari
senza voce in super 8, girati dagli Ernaux tra il 1972 e il
1981, che prendono vita nel testo sul filo dei ricordi scritto
dall'autrice, anche voce narrante.
Rispetto alla difesa dei diritti delle donne, comunque "oggi
c'è un movimento mondiale nato col #metoo che tocca enormemente
tutte le giovani generazioni - sottolinea -. Le donne con meno
di 50 anni, hanno chiara l'importanza della lotta contro il
patriarcato. Io che ho vissuto negli anni '70, ritrovo lo
spirito di quel movimento ma stavolta è vissuto in maniera più
realista, condivisa e viene più dal profondo".
La scrittrice, classe 1940, spiega di essere "sempre
prudente nel fare previsioni sul futuro, anche perché in genere-
sottolinea- si sbaglia. Certo non è facile trovare elementi di
speranza oggi, l'umanità è stanca, vediamo uno scivolamento
dell'Europa verso l'estrema destra e la situazione climatica è
disastrosa".
L'autrice de "Gli anni" nel ripercorrere con il
documentario quella parte del suo passato è rimasta stupita
"dalla determinazione, la forza che mi spingeva a diventare
un'autrice. Allora scrivevo contro la vita che conducevo". Il
figlio David, classe 1968, giornalista scientifico e
documentarista, ha vissuto con naturalezza il ritrovarsi da
bambino una madre scrittrice: "Era normale, per me era strano
che le altre mamma non scrivessero - dice sorridendo -. Anche se
ho capito realmente quanto venissero apprezzati i suoi libri nel
1984, quando ha vinto il premio Renaudot. Ora poi, dopo il
Nobel, non so cos'altro potrebbe arrivare".
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