Tre punte di diamante del cinema italiano nella selezione ufficiale del Festival di Cannes segnato quest'anno da una folta presenza di star americane forse anche per controbattere a Venezia e da sei registe donne, tra cui Alice Rohrwacher, un record per la storia della Croisette.
Il Sol dell'Avvenire di Nanni Moretti, Rapito di Marco Bellocchio e La Chimera della stessa Rohrwacher sono gli assi in lizza per la Palma d'Oro, sul totale delle diciannove opere selezionate in questa 76/a edizione in programma dal 16 al 27 maggio.
"L'Italia è un grande Paese di cinema", ha detto il delegato generale del Festival, Thierry Frémaux, presentando la rassegna a Parigi al fianco della tedesca Iris Knobloch, che sostituisce Pierre Lescure alla presidenza del Festival. "Un grande risultato per il nostro Paese, una forte presenza di titoli che ci rende orgogliosi", commenta la Sottosegretaria di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni.
Intervistato dall'ANSA al termine della presentazione al cinema Ugc-Normandie, sull'avenue degli Champs-Elysées, Frémaux ha elogiato la vitalità cinematografica del nostro Paese con cui, ha ironizzato, "quest'anno siamo stati gentilissimi...".
"Il cinema italiano - ha commentato Fremaux - ha sofferto negli anni di Berlusconi del modo in cui si è meno aiutato e sostenuto il cinema, le sale, il pubblico..". Ma "nel contempo l'Italia è un grande Paese di cinema", che "non ha mai smesso di produrre autori, artisti e professionisti". "Il cinema italiano - puntualizza il francese - è pieno di produttori, di persone che prendono tante iniziative, che sono molto internazionali..." Per lui, la presenza di tre film in gara prova che nel nostro Paese ci sono ancora "grandi autori, come Moretti e Bellocchio" ma è anche la dimostrazione "che l'Italia ha sormontato e sormonta la crisi". A Roma però i cinema chiudono, alcuni si trasformano in supermecati. Come scongiurare la fine del grande schermo dinanzi alla concorrenza delle piattaforme del web? "In Francia - risponde Frémaux - la frequentazione in sala è tornata a crescere, lo Stato ha protetto i cinema, ma non è così dappertutto". Paesi come l'Italia, la Spagna, o anche gli Stati Uniti, dove si sono moltiplicati i fallimenti durante la pandemia, "devono ricostruire tutto questo", avverte.
Un lavoro che passa a suo avviso anche attraverso l'impegno dello Stato, la scuola, l'istruzione, lo spazio che viene attribuito al grande schermo su media e giornali, ma anche dal riconoscimento del cinema ai più alti livelli: "In Francia, dove il cinema è stato inventato, quando muore un grande regista gli viene reso omaggio dal presidente della Repubblica: qualcosa di inimmaginabile negli Stati Uniti''. Quanto alla concorrenza di colossi del web in stile Netflix e compagnia, assicura Frémaux, "oggi si è instaurato un dialogo tra il Festival di Cannes e le piattaforme, tra le piattaforme e i produttori, tra le piattaforme e gli autori. C'è un legame positivo che si sta creando". Quest'anno, la selezione ufficiale ha un forte gusto hollywoodiano come se Cannes volesse recuperare in qualche modo terreno sulla Mostra del cinema di Venezia. Frémaux plaude all'arrivo sulla Croisette di una leggenda di Hollywood, Martin Scorsese, che verrà a presentare il suo film fiume, Killers of the Flower Moon, con Leonardo DiCaprio e Robert de Niro. "Siamo contenti di celebrare il cinema hollywoodiano - dice il delegato generale - Cannes è stata co-fondata da Hollywood e dalla Francia. Ricordo, che nel '39 e nel '46, le 'due nascite' di Cannes si fecero sull'idea di un cinema libero, quello dell'antifascismo prima della guerra e quello della ricostruzione e della liberazione dopo la guerra. Quindi ogni volta che abbiamo i nostri amici americani con noi siamo felici", ha concluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA