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A Cannes un amore dentro l'orrore di Auschwitz

A Cannes un amore dentro l'orrore di Auschwitz

Storia tra un nazista e la moglie del comandante

ROMA, 02 maggio 2023, 19:14

di Francesco Gallo

ANSACheck

Jonathan Glazer - RIPRODUZIONE RISERVATA

Jonathan Glazer - RIPRODUZIONE RISERVATA
Jonathan Glazer - RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi poteva raccontare una storia d'amore dentro l'orrore di Auschwitz se non quel Jonathan Glazer autore di film come Sexy Beast, Birth e Under the Skin? Questa volta per The zone of interest, il regista britannico 58enne è andato a pescare dall'omonimo romanzo di Martin Amis del 2019 facendone un adattamento selezionato poi in concorso alla 76/a edizione del Festival di Cannes (16-27 maggio).
    Girato ad Auschwitz in lingua tedesca e polacca (il primo di Glazer non in inglese) il film segue la vita quotidiana di una famiglia che vive accanto al campo di concentramento nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. E mentre questa famiglia polacca aiuta di nascosto alcuni prigionieri, nel campo nasce una storia d'amore clandestina tra un ufficiale nazista, Angelus 'Golo' Thorsen, nipote del gerarca nazista Martin Bormann, e la procace moglie (Sandra Hüller) del comandante del campo (Christian Friedel).
    Come in una sorta di Rashomon, gli eventi della storia vengono raccontati, almeno nel romanzo, da tre punti di vista narrativi: quello dell'innamorato Angelus "Golo" Thomsen, ufficiale di collegamento fra l'industria bellica e il Reich che si occupa della fabbrica di gomma ad Auschwitz III, perfetto esempio della razza ariana, biondo con occhi azzurri. C'è poi il punto di vista di Paul Doll, comandante del campo, pieno di ansie e di tic e incarnazione demoniaca del regime nazista.
    Infine, c'è la voce di Szmul, capo del Sonderkommando, polacco ebreo, detto 'il corvo' del crematorio per il suo traffico di cadaveri. Parte del suo lavoro è controllare meticolosamente gli orifizi dei cadaveri per trovare tesori nascosti.
    In Kat Zet, la zona d'interesse, la vita scorre come se nulla fosse, le madri passeggiano con le loro figlie, gli ufficiali mangiano i loro ricchi pasti in mensa e la burocrazia negli uffici segue il suo corso. Tutto intorno un'altra vita, se si può chiamare vita: centinaia e migliaia di esseri umani seppelliti nelle fosse dopo essere stati uccisi nelle camere a gas.
    Un romanzo, quello di Martin Amis, duro, crudo, rifiutato da un editore francese e da un editore tedesco per il modo irriguardoso con cui trattava l'Olocausto, una visione ironica, satirica di descrivere la persecuzione e lo stermino sistematico di milioni di Ebrei che non si sa se rispettata nel film.
    Glazer comunque parlando di questo film non ha mancato di tracciare un parallelismo tra The zone of interest e il suo cortometraggio di cinque minuti, The Fall, una fantasmagoria surreale in cui una folla mascherata impicca un uomo in una foresta.
    "Penso che la paura sia sempre presente - ha detto il regista in una intervista -. E questo spinge le persone a un comportamento irrazionale. La folla incoraggia l'abdicazione della responsabilità personale. È il caso dell'ascesa del nazionalsocialismo in Germania che è stata come una febbre che ha preso le persone, una cosa che potrebbe accadere di nuovo." Una curiosità, la produttrice di The Zone of interest, Ewa Puszczynska, non è riuscita a contenere la sua felicità per la selezione al festival rivelando su Instagram che proprio questo film sia l'unico selezionato all'unanimità a Cannes. 
   

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