"Ho scritto una lettera a Papa Francesco, spero abbia voglia di vedere il mio film 'Rapito', ha tante cose ben più importanti da fare ma chissà che non trovi il tempo per una serata divertente, interessante, tra amici.
Attendo." dice Marco Bellocchio a Cannes per la premiere della sua nuova opera in concorso per la Palma d'oro.
Il film racconta una storia vera, quella del rapimento a Bologna nel 1858 del bambino ebreo Edgardo Mortara strappato alla sua famiglia perchè battezzato di nascosto dalla governante e per questo allevato da cristiano a Roma da Papa Pio IX, l'ultimo papa re. "Alcuni sacerdoti - prosegue - hanno visto Rapito ed erano emozionati e pensierosi, ma il feedback più notevole è stato quello dei capi ebrei che pure lo hanno visto in anteprima. Nessuno di noi è ebreo e quindi abbiamo rischiato con questa storia ma loro alla fine erano molto commossi, mi ha fatto piacere".
Paolo Del Brocco di Rai Cinema, Beppe Caschetto di Ibc Movie e Simone Gattoni di Kavac Film, i produttori di Rapito, hanno annunciato che devolveranno la loro quota degli incassi di tutta Italia del primo giorno di uscita del film, in sala con 01 dal 25 maggio.
Tratto liberamente da Il caso Mortara di Daniele Scalise (Mondadori), sceneggiato dallo stesso Bellocchio con Susanna Nicchiarelli, il film è interpretato da Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi (i genitori di Edgardo Mortara), Paolo Pierobon (il papa), Fabrizio Gifuni (l'inflessibile monsignore di Bologna che guida il rapimento), il piccolo Enea Sala è Edgardo bambini, Leonardo Maltese Edgardo ragazzo.
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