Oggi per fare film "c'è un'enorme
ricchezza. Il vecchio cinema e l'andare a vedere un film sul
grande schermo possono essere in via d'estinzione, come tutti
sappiamo ma c'è anche un nuovo mondo aperto, e questo è
entusiasmante, grazie alle nuove tecnologie. Oggi tutti possono
girare un film, ma proprio questa maggiore libertà può rendere
per voi le cose più difficili". Parola di Martin Scorsese,
protagonista ieri in una masterclass con gli studenti del Centro
Sperimentale di Cinematografia a Roma (poi visto a ingresso
libero in mattinata alla Casa del Cinema), uno degli
appuntamenti del suo soggiorno romano, che comprende stasera un
altro incontro alla Casa del Cinema per inaugurare con Mean
Streets il programma della rassegna "Carta bianca" che il
regista ha curato ad hoc.
Nella conversazione con gli studenti, Scorsese si è
soffermato sulla sua formazione da regista e su come è nata la
sua passione per il cinema passata per Hollywood, il neorealismo
("Il cinema che sentivo più vicino") e le nouvelle vague degli
anni '60: "Per fare film devi capire dove sei nella vita e come
ci sei arrivato. Il mondo per come è oggi ti obbliga a non
vivere in un vuoto. Bisogna acquisire conoscenza e
consapevolezza dei maestri e anche di quelli che non lo sono
stati. Studiare attraverso loro elementi come la composizione,
struttura, la lingua, il colore, o assenza di colore. I maestri
ti aiutano a trovare te stesso ma questo non vuol dire imitarli,
Spesso si impara dai maestri solo per metterli via. Bisogna
trovare la propria voce. Poi più avanti magari quei maestri li
vai a riscoprire. A me ad esempio è successo con Ozu". Il cinema
"nasce da quello che permetti di vedere allo spettatore
nell'inquadratura che hai scelto, dal mostrare al pubblico cosa
guardare e come".
In occasione della sua visita al Centro Sperimentale, c'è
stata anche per alcuni allievi del corso di sceneggiatura, la
possibilità offerta in esclusiva da Hollywood Reporter Roma, di
raccontare l'incontro condotto dal presidente della Fondazione
Cinema per Roma Gianluca Farinelli: il risultato è uno script, o
meglio una chat di gruppo, pubblicata sulla testata, che
ripercorre racconti e consigli, aneddoti e suggestioni.
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